laRegione

Gli sgravi sono il dogma che ci rovinerà

- Di Leonardo Schmid, segretario Pop

L’idea è sempre quella: diminuire le tasse ai ricchi e alle imprese con la speranza che i soldi da loro “risparmiat­i” siano investiti per creare buoni posti di lavoro e magari aumentare i salari, la solita minestra riscaldata. La proposta di Vitta è di una banalità economica sconcertan­te, si tratta ne più ne meno delle stesse politiche che hanno condotto tutta l’Europa a sprofondar­e in una crisi da cui non si vede l’uscita. È la stessa politica economica di Trump e dei suoi precedesso­ri da almeno 60 anni, con il risultato che oggi negli Usa i poveri sono oltre 50 milioni e continuano ad aumentare. In Svizzera siamo campioni di fiscalità in favore dei ricchi e delle multinazio­nali da molti decenni e noi classi sociali meno abbienti cosa ci abbiamo guadagnato? Da quando Masoni riuscì ad abbassare le tasse ad oggi, in tutti i cantoni o quasi è stata fatta la stessa politica, con il risultato di aver regalato miliardi di franchi a chi non ne aveva bisogno e subito tagli su tagli. Adesso possiamo scegliere se continuare a giocare allo stesso gioco e ritrovarci tra pochi anni al punto di partenza o imporre alla politica di cercare nuove soluzioni. Inoltre negli ultimi anni la situazione internazio­nale sta cambiando e sempre meno paesi accettano di farsi derubare dal sistema fiscale svizzero. I vari metodi di tassazione “a la carte” di cui dispongono i super ricchi e le multinazio­nali sono sempre più indigesti anche ai paesi storicamen­te alleati come Germania, Francia e Italia. Con la continuazi­one della politica liberista distrugger­emo l’economia locale per proteggere i soldi facili dei turisti fiscali, che presto non ci saranno più. Senza entrate statali non ci saranno più investimen­ti e sovvenzion­i pubbliche, ci saranno nuovi tagli al sociale e agli stipendi degli impiegati pubblici facendo ulteriorme­nte rallentare il circolo economico cantonale ed accrescere la no- stra dipendenza dal sistema “paradiso fiscale”. Lo scandalo della Kering è solo la punta dell’Iceberg e quando i potenti del mondo decreteran­no la morte del paradiso fiscale svizzero, se avremo seguito la politica di Vitta, non avremo che gli occhi per piangere.

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