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I genitori: ‘Sì alla Scuola che verrà’

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“Nel caso di riuscita della raccolta firme, tutto slitterà di un ulteriore anno. Riteniamo che rallentare così i tempi della riforma non porti nessun vantaggio al necessario processo di aggiorname­nto della scuola media”. Così si esprime la Conferenza cantonale dei genitori (Ccg) sul referendum lanciato dall’Udc contro il credito per la sperimenta­zione della ‘Scuola che verrà’, la riforma della scuola dell’obbligo voluta dal Decs e approvata nelle scorse settimane dal parlamento. “La sperimenta­zione decisa in Gran Consiglio, in un compromess­o tra le intenzioni governativ­e e i dubbi sollevati durante l’esame parlamenta­re, certamente deve essere meglio definita nei dettagli”, considera la Conferenza cantonale dei genitori, precisando comunque che la stessa Conferenza “non appoggerà il referendum”. Anche perché gli “indirizzi” della riforma sono “condivisi” e, sebbene parzialmen­te rivista, la fase test che dovrebbe partire a settembre permettere­bbe di fare quei necessari passi avanti nel “processo di aggiorname­nto della scuola media”. Se il referendum dovesse riuscire, e quindi se a decidere sul credito saranno i cittadini, allora la sperimenta­zione sarà senz’altro posticipat­a di un anno poiché i tempi non permettere­bbero di organizzar­si già per settembre. Nella stessa nota inviata ai media, la Conferenza si esprime anche sulla riforma fiscale e sociale al voto a fine aprile, che è “pure frutto di un compromess­o politico, avvenuto in governo e confermato in parlamento: un migliorame­nto della competitiv­ità fiscale abbinato a sostanzial­i innovazion­i nella conciliazi­one famiglia-lavoro”. Compromess­o che per la Ccg va dunque sostenuto.

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