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Calati di un terzo gli aiuti sociali dell’esercito

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Il Servizio sociale dell’esercito (Sses) ha versato lo scorso anno 1,13 milioni di franchi a reclute, militari in corsi di ripetizion­e, pazienti militari e superstiti. Si tratta di un calo di 610mila franchi rispetto agli 1,74 milioni stanziati nel 2016: il tesoretto destinato a questo proposito è dunque diminuito di oltre un terzo. Le spese del Servizio sociale dell’esercito sono drasticame­nte scese, si legge in un comunicato diffuso ieri dal Dipartimen­to federale della difesa, della protezione della popolazion­e e dello sport (Ddps). Ciò è da far risalire all’assenza del terzo inizio annuale della scuola reclute, abolito con la nuova riforma adottata da gennaio che ne prevede solo due, e in particolar modo al minor numero di giovani entrati in servizio, viene precisato nella nota. Gran parte degli aiuti finanziari è devoluta a militari che hanno assolto scuole reclute o corsi di ripetizion­e e che incontrano difficoltà di tipo personale, profession­ale o familiare. Essi hanno ricevuto in totale 827mila franchi. L’esercito ha messo a disposizio­ne quattro consulenti sociali profession­isti e 21 di milizia, precisa il rapporto annuale per il 2017. In totale hanno trattato 1’100 dossier, 700 in meno rispetto all’anno precedente. Da parte loro, le reclute che hanno richiesto un colloquio sono state 919, il 5% del totale. A circa un terzo, vale a dire 296, è stata erogata una somma di denaro, mentre gli altri sono stati supportati tramite consulenza. Il Sses garantisce appoggio anche a pazienti militari che in seguito a infortunio o malattia durante il servizio si trovano in una situazione difficile e, in caso di decesso, ai loro superstiti. L’anno scorso sono stati aiutati 96 membri di questa categoria: a 33 è stato accordato un sostegno materiale, per un totale di 301mila franchi. Nel 2016, le persone sussidiate erano state meno (85), ma la cifra sborsata per loro era più elevata (385mila franchi). Infine, il Ddps rende noto che il Sses ha ricevuto 3’800 chiamate nel corso del 2017 (200 in più rispetto all’anno precedente) al suo numero di assistenza telefonica.

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TI-PRESS Versati 1,13 milioni nel 2017

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