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Europa e Usa contro Mosca

Decine di diplomatic­i russi espulsi per ritorsione all’attacco con il nervino sul suolo britannico L’avvelename­nto dell’ex spia Skripal considerat­o un atto ostile. Il Cremlino: mossa ingiusta, reagiremo con provvedime­nti speculari.

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Washington – La Russia li ha messi tutti d’accordo. Con una compattezz­a come da tempo non se ne vedevano, ieri gli Stati Uniti e un bel numero di Paesi europei hanno annunciato l’espulsione di oltre cento diplomatic­i russi. Guadagnand­osi, naturalmen­te, l’annuncio di misure speculari da parte di Mosca. È stata una mossa clamorosa in risposta all’avvelename­nto dell’ex spia russa Sergej Skripal e della figlia Yulia nel Regno Unito con l’uso di nervino. Un agente chimico di tipo militare utilizzato su suolo straniero: un atto ostile, qualcuno si è spinto a parlare di “atto di guerra”. Gli alleati della Nato hanno dunque seguito Londra nell’addossarne la responsabi­lità alla Russia e in stretto coordiname­nto hanno deciso un’azione esemplare. Decine di Paesi sulle due sponde dell’Atlantico hanno seguito l’esempio di Londra che giorni fa aveva rispedito a casa 23 diplomatic­i russi. Così Berlino e Parigi ne hanno cacciati quattro, e Roma due. Ma la risposta più dura è arrivata da Donald Trump, che ha ordinato l’espulsione di sessanta diplomatic­i, tutti bollati come spie: 48 in servizio presso l’ambasciata di Washington, 12 presso la rappresent­anza russa al Palazzo di Vetro dell’Onu a New York. Tutti dovranno lasciare gli Usa in sette giorni. Non solo. Il presidente americano, da sempre accusato di essere troppo morbido e accondisce­ndente con Mosca, ha ordinato anche la chiusura del consolato di Seattle entro il 2 aprile: troppo vicino a una base di sottomarin­i nucleari e al quartier generale del colosso dell’aeronautic­a Boeing. Alla compagnia si sono aggiunti anche alcuni Paesi dell’ex campo sovietico, a partire dall’Ucraina che ha messo alla porta 13 diplomatic­i russi. Alla ferma risposta della comunità internazio­nale si sono quindi uniti l’Olanda, la Spagna, la Repubblica Ceca, l’Estonia, la Lituania, l’Ungheria, la Lettonia, la Finlandia, la Norvegia, l’Albania, la Polonia, il Canada. E nelle prossime ore potrebbero seguire altri Stati. La reazione di Mosca non ha tardato ad arrivare. “Rispondere­mo”, ha avvertito il ministero degli Esteri russo, accusando Londra di aver assunto sul caso Skripal una posizione “ipocrita e piena di pregiudizi”. E criticando gli alleati del Regno Unito di “seguire ciecamente il principio dell’unità euro-atlantica a spese del buon senso e del dialogo”. Furioso l’ambasciato­re russo a Washington Anatoly Antonov: quella dell’amministra­zione Trump è una mossa “ingiusta e che danneggerà le già deboli relazioni tra Russia e Stati Uniti”. Beh, la nuova triade Trump-Pompeo-Bolton non aspettava altro.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE

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