L’Fmi giudica buona l’economia svizzera
L’organizzazione internazionale raccomanda: aumentare la spesa pubblica
Il Fondo monetario internazionale (Fmi) dà buoni voti all’economia svizzera e raccomanda di aumentare la spesa pubblica. Vengono considerati positivi la situazione congiunturale, il superamento delle sfide poste dal franco forte, i progressi fatti sul fronte della stabilità del settore finanziario e la prospettata riforma della fiscalità delle imprese. Nel contempo sono però anche ravvisati dei rischi, in relazione alla politica commerciale internazionale nonché al mercato immobiliare e ipotecario. Grazie alla sua capacità di adattamento, negli ultimi anni l’economia svizzera si è dimostrata relativamente solida, riuscendo a far fonte alle pressioni sul mercato dei cambi, afferma l’Fmi al termine del suo esame periodico annuale, di cui ha riferito ieri la Segreteria di Stato per le questioni finanziarie internazionali (Sfi). In seguito alla ripresa congiunturale internazionale, gli economisti dell’Fmi si aspettano una progressione del 2,25% del prodotto interno lordo nel 2018. Inoltre l’evoluzione dei prezzi dovrebbe restare moderata. Secondo gli esperti dell’Fmi, i rischi per la congiuntura potrebbero celarsi in un possibile acuirsi delle tensioni politicocommerciali e geopolitiche a livello internazionale, in un inatteso e marcato inasprimento delle condizioni globali di finanziamento e nei disequilibri del settore immobiliare e ipotecario elvetico. Per l’Fmi la politica monetaria portata avanti dalla Banca nazionale svizzera, basata sull’introduzione di interessi negativi e interventi mirati sul mercato delle divise, ha dato buoni risultati. Riconoscendo che le finanze della Confederazione continuano ad essere solide, gli specialisti raccomandano di aumentare la spesa pubblica, anche per alleviare l’onere della politica monetaria. Berna potrebbe spendere nell’infrastruttura, come le strade o la ferrovia, ma anche nel sistema sociale. Viene anche considerata importante l’attuazione degli standard internazionali nel settore finanziario. L’Fmi sostiene la riforma dell’imposizione delle imprese, portata avanti nell’ambito del Progetto fiscale 17, e raccomanda di introdurre riforme che garantiscano in modo duraturo una previdenza per la vecchiaia.