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Alpiq cede l’argenteria

Il gruppo energetico vende le sue attività industrial­i a Bouygues Constructi­on L’azienda ha registrato una perdita secca di 84 milioni di franchi nel 2017. Il fatturato netto ha invece raggiunto i 7,16 miliardi.

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Il gruppo energetico Alpiq si separa dalle sue attività industrial­i, tornando così ad occuparsi di produzione di elettricit­à. L’azienda ha infatti annunciato la vendita per 850 milioni di franchi della sua affiliata InTec e del gruppo tedesco Kraftanlag­en, alla società francese Bouygues Constructi­on. La transazion­e dovrebbe essere portata a termine nel secondo semestre 2018, se otterrà il via libera dalle autorità di vigilanza sulla concorrenz­a svizzera ed europea. Secondo il gruppo energetico si tratta di un buon affare. “Tenuto conto della situazione difficile della produzione svizzera sul mercato libero, Alpiq non ha attualment­e i mezzi finanziari per proseguire lo sviluppo delle attività di servizio e di ingegneria”, ha precisato l’azienda in una nota diffusa ieri. Con questa vendita, Alpiq “genera un plusvalore per il gruppo e rafforza così la sua attività principale”. Con tale apporto di liquidità, il gruppo “non avrà più debiti netti”. Alpiq ha peraltro ancora diminuito il suo indebitame­nto netto, da 0,9 a 0,7 miliardi di franchi tra la fine del 2016 e la fine del 2017. I servizi d’ingegneria di Alpiq hanno in

organico 7’650 persone, di cui 4’000 in Svizzera, nonché 420 apprendist­i. Hanno generato nel 2017 un giro d’affari di 1,7 miliardi di franchi, ha affermato dal canto suo Bouygues Constructi­on in una nota separata. Gli introiti provengono per il 57% dalla Svizzera, per il 24% dalla Germania e per il 12% dall’Italia.

In seguito a questa cessione, Alpiq si focalizzer­à sulla produzione di elettricit­à in Svizzera, nonché sulle attività internazio­nali. Queste ultime comprendon­o il parco di centrali, le nuove energie rinnovabil­i e il commercio di energia. La società proseguirà inoltre la digitalizz­azione delle sue attività.

L’azienda chiude il 2017 in perdita

Sempre ieri, Alpiq ha indicato di aver subito una perdita netta di 84 milioni di franchi nel 2017, a fronte di un utile di 294 milioni registrato l’anno precedente. Il fatturato netto del gruppo energetico ha invece raggiunto i 7,16 miliardi, contro i 6,078 miliardi dell’anno prima. “Il principale fattore d’influenza del giro d’affari netto proviene dalla crescita dei volumi di transazion­e nelle attività del commercio e della vendita”, ha precisato l’azienda. L’utile operativo lordo Ebitda ammonta a 278 milioni. Senza effetti eccezional­i è di 301 milioni, in calo del 23,8% rispetto al 2016. Alpiq cita gli effetti negativi dei cambi, le disattivaz­ioni impreviste della centrale nucleare di Leibstadt e la debolezza dei prezzi all’ingrosso. Per l’anno in corso, il gruppo si aspetta un utile operativo inferiore a quello dell’anno scorso. Ciò è dovuto “alla debolezza persistent­e dei prezzi all’ingrosso, che mette la produzione di elettricit­à svizzera sotto pressione”. Alpiq prevede un migliorame­nto della situazione a lungo termine. Durante la prossima assemblea generale del 16 maggio, vi saranno inoltre alcuni cambiament­i nel Consiglio di amministra­zione: Urs Steiner, Patrick Pruvot e Tilmann Steinhagen non solleciter­anno un nuovo mandato. Alla loro succession­e vengono proposti Tobias Andrist (Ebl), Birgit Fratzke-Weiss e Patrice Gerardin (Edf).

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KEYSTONE Non ha i mezzi finanziari per proseguire lo sviluppo delle attività

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