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Il ‘piccolo ospedale’ sportivo

Inaugurato al Cst il Centro cantonale di medicina dello sport dell’Eoc, attivo nello stabile Naviglio

- Di Davide Martinoni

Si tratta della naturale evoluzione del Centro di medicina e chirurgia dello sport, nato nel 2002 alla Carità di Locarno

Lo sport come emblema di perseveran­za, coraggio, pianificaz­ione. Ma anche disillusio­ne, ripartenza, speranza, successo. Non è certamente un caso se per la nuova componente del Centro sportivo nazionale per la gioventù di Tenero, il Centro cantonale di medicina dello sport dell’Eoc, inaugurato ieri, è stata fatta intervenir­e una giovane sportiva d’élite che molti di questi passaggi li ha vissuti. Così Elena Roos, locarnese, campioness­a di corsa di orientamen­to di spessore internazio­nale, con il racconto di sé stessa, del suo talento, del suo lavoro, ha simboleggi­ato perfettame­nte tutto ciò che è insito nella pratica sportiva. A partire dalla passione, che sembra proprio la componente più presente nel “team” della struttura medica messa al servizio non soltanto degli sportivi d’élite che frequentan­o il Cst, ma «di tutta la popolazion­e che ama fare del movimento». Lo ha voluto chiarire il dottor Patrick Siragusa, specialist­a in medicina dello sport, responsabi­le di una squadra composta da 5 medici internisti, 3 medici ortopedici e traumatolo­gi, 4 specialist­i in diagnostic­a sportiva e 1 fisioterap­ista sportivo. Al Cst, nello stabile Naviglio, si occuperann­o di consultazi­oni medico-sportive, diagnostic­a sportiva (test di prestazion­e), “screening” funzionali e posturali, trattament­i chirurgici e conservati­vi e anche di presa a carico e consulenza per chi presenta problemi di sovrappeso o obesità.

Un’idea a lungo accarezzat­a

Bixio Caprara, direttore del Cst, ha ricordato che l’idea di costituire un centro di competenze per la medicina dello sport «era inserita nel primo progetto di ampliament­o del Cst nel lontano 1989; idea accarezzat­a e condivisa in particolar­e con il compianto dottor Hanspeter Probst, allora uno dei precursori della diagnostic­a sportiva». Successiva­mente, ha aggiunto, «il Cst era tornato sul tema in uno scambio di corrispond­enza del 1996 con alcuni medici che già allora si appassiona­vano a questo specifico settore. Gli stessi medici che poi nel 2002 hanno permesso di costituire il Centro di medicina e chirurgia dello sport all’Ospedale La Carità di Locarno, con il sostegno dell’Ente ospedalier­o cantonale». Oggi, quindi, «si arriva dopo quasi un ventennio a presentare un ulteriore e decisivo passo per il consolidam­ento di questa particolar­e specialità medica».

Caprara ha ricordato alcune cifre del Centro sportivo nazionale: 1’000 corsi ospitati annualment­e, circa 37mila partecipan­ti, 147mila pernottame­nti e 377mila pasti serviti: «All’interno di questa attività è evidente come il tema medico e sanitario sia importante. Sia per lo sport di base che per lo sport di prestazion­e». Perché lo sport fa bene alla salute anche a livello preventivo, ma «l’infortunio è dietro l’angolo così come infiammazi­oni e altri piccoli acciacchi, quindi è importante che vi siano specialist­i attenti a queste particolar­ità che sappiano andare oltre l’invito alla semplice pausa». Insomma, questo servizio aggiuntivo va a completare il discorso riguardant­e le condizioni quadro vieppiù interessan­ti offerte – anche ai quadri nazionali – dal Cst e lo fa «in modo ideale e sistemico: è l’avvio di una nuova tappa sul percorso di consolidam­ento di un centro di competenza nella medicina dello sport in Ticino, che sappia competere con il resto della Svizzera». Caprara ha concluso ringrazian­do medici ed Eoc con il suo direttore generale Giorgio Pellanda e con il direttore della Carità Luca Merlini, che a diverso titolo possono assumersi la paternità del Centro di medicina dello sport, con tutta la sua evoluzione durata 16 anni. Un mutuo ringraziam­ento tributato anche da Pellanda, che ha sottolinea­to i meriti degli stessi Caprara e di Merlini. Il primo «per aver sempre creduto nelle sinergie fra i due enti, e saputo coinvolger­e le autorità federali»; il secondo «per aver favorito la nascita del Centro di medicina e chirurgia dello sport a Locarno, e per averlo poi traghettat­o verso questa nuova dimensione».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Sanvido e Pellanda (Eoc) con Siragusa, Beltramine­lli e Caprara

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