laRegione

Donne, non facciamoci fregare!

- Di Angelica Lepori Sergi, consiglier­a comunale Mps, Bellinzona

Segue da pagina 17 (...) (asili nido, centri extrascola­stici ecc.). La carenza di queste strutture è evidente (per gli asili nido, secondo l’Ufficio di statistica, attualment­e si copre circa il 17% del bisogno reale). La modalità attuata dal governo però non è per nulla quella giusta. Da una parte si continua a perseverar­e sulla strada della complement­arità tra pubblico e privato, che concretame­nte si traduce in una delega al privato della gestione dei servizi di cura con evidenti lacune per quel che riguarda la copertura territoria­le (la maggior parte dei servizi si ritrova nei centri urbani), la qualità del servizio offerto e delle condizioni di lavoro delle dipendenti (Bellinzona insegna); dall’altra le misure che vengono proposte sono caratteriz­zate dalla più assoluta indetermin­atezza come è il caso dei cosiddetti “nido-famiglia” ai quali si fa riferiment­o senza definire modalità di autorizzaz­ione e di vigilanza precise. Non si tratta quindi di una riforma che garantisce la tanto sbandierat­a simmetria dei vantaggi. A guadagnarc­i saranno soprattutt­o le grandi imprese e i contribuen­ti facoltosi, mentre a fare sacrifici saranno le famiglie e in particolar­e le donne. Per questo motivo si tratta di rispedire al mittente questa “riforma”. Siamo stufe di subire la politica del ricatto, l’abbiamo ribadito in occasione della votazione sulla previdenza 2020, facciamolo anche ora.

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