laRegione

Se il commissari­o t’invita a ‘collaborar­e’

- Di Claudio Lo Russo

Prima la buona notizia. La Commission­e di controllo su Usi e Supsi vuole incontrare le direzioni e i presidenti delle nostre università “per avviare la collaboraz­ione”. Poi quella cattiva. D’ora in poi direzioni e presidenti di Usi e Supsi dovranno investire del tempo per interloqui­re (e collaborar­e) con Massimilia­no Robbiani & co. C’è un’altra (non) notizia: nella sua prima seduta la neonata Commission­e – che non è la Commission­e scolastica, ma è fatta dagli stessi commissari – a tutto onore del Partito socialista ticinese ha nominato il suo (non) presidente, il (non) Raoul Ghisletta. La suddetta Commission­e, la cui esistenza e le cui mansioni risultano verosimilm­ente enigmatich­e alla maggioranz­a dei ticinesi, fuori e dentro il Gran Consiglio, ha però già prodotto un risultato memorabile, che infonde ottimismo circa la vocazione collegiale delle nostre istituzion­i. Accertata un’enigmatica esigenza leghista di “controllo”, contro il parere di chiunque (fuori e dentro Palazzo delle Orsoline), in Gran Consiglio ha saputo compattare un’enigmatica maggioranz­a trasversal­e, da destra a sinistra. Resta l’enigma: per quali ragioni, al fine di favorire “il dialogo tra la realtà accademica e quella imprendito­riale” e catalizzar­e “idee e impulsi utili alla crescita dell’intero territorio cantonale”, il Rettore dell’Usi e il presidente della Supsi dovrebbero venire convocati dal commissari­o Merlo e dal commissari­o Käppeli.

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