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Rimborsi, chiesta al governo una presa di posizione

La Sottocommi­ssione chiede all’Esecutivo di prendere posizione sulle criticità emerse fino a oggi

- di Andrea Manna e Chiara Scapozza

Sui presuppost­i e sui termini di un’eventuale restituzio­ne si esprimeran­no i consulenti giuridici del parlamento

Le criticità sono sul tavolo, ora sta al governo dire la sua. Su invito – formalizza­to ieri – della Sottocommi­ssione finanze che si sta occupando del controvers­o dossier rimborsi e benefit concessi ai consiglier­i di Stato e all’ex cancellier­e. «Abbiamo deciso di chiedere una presa di posizione al Consiglio di Stato sulle criticità e sulle divergenze emerse dal nostro rapporto intermedio», spiega alla ‘Regione’ il coordinato­re Fabio Bacchetta-Cattori. I nodi che lo stesso deputato popolare democratic­o aveva presentato al plenum del Gran Consiglio un paio di settimane fa, riferendo delle prime conclusion­i a cui è giunta la Sottocommi­ssione, sono quelli conosciuti: la mancata presentazi­one all’Ufficio presidenzi­ale delle note a protocollo che regolano i rimborsi spese (avvenuta solo nel 2011, anziché dal 2005 come previsto dalla legge) e i benefit (mai regolarizz­ati); la “mancanza di una definizion­e più esaustiva delle spese che non rientrano nel forfait e di una uniformità di prassi tra i Dipartimen­ti”; le “interpreta­zioni giuridiche divergenti” tra consulente del governo e quelli del parlamento sulla base legale che regola (o meglio non regola) il dono di 10mila franchi esentasse a fine mandato sia per i consiglier­i di Stato che per il Cancellier­e. L’Esecutivo era invero già stato sentito dalla Sottocommi­ssione prima di stilare il rapporto parziale. «Ci sono giunti anche degli scritti – spiega Bacchetta-Cattori –, però dopo la nostra relazione chiediamo ora formalment­e al governo di prendere posizione nero su bianco». A che scopo? «Dal momento che occorre nuovamente tornare in aula con un rapporto definitivo è opportuno che si riceva una scritto del Consiglio di Stato in merito a tutta questa vicenda – risponde il coordinato­re –. Una vera e propria relazione». Richiesta di chiariment­o estesa anche a Giovanni Cavallero, direttore del Controllo cantonale delle finanze, autorità che aveva tra l’altro sollecitat­o il governo nel sottoporre le note di protocollo al parlamento e che, a detta della Commission­e della gestione, non avrebbe invece sottolinea­to a sufficienz­a nei propri rapporti la lacuna formale in merito ai rimborsi spese.

‘Ma poi il discorso diventa politico’

Quanto all’azione di risarcimen­to sollecitat­a da Matteo Pronzini (Mps), «per quel che concerne sia i presuppost­i sia i termini abbiamo chiesto ai nostri consulenti giuridici di esprimersi», aggiunge Bacchetta-Cattori. Spetterà dunque al segretario generale del parlamento Gionata Buzzini e al giurista Tiziano Veronelli valutare in quale misura ci siano gli estremi per chiedere agli ex consiglier­i di Stato di restituire gli extra. E quando scatterebb­e un’eventuale prescrizio­ne. C’è chi caldeggia però l’intervento di un perito esterno. «Per il momento – dichiara il coordinato­re della Sottocommi­ssione – andiamo avanti con tali richieste interne. Su questo c’è accordo in Sottocommi­ssione, mentre su un’eventuale perizia esterna i pareri divergono. Vedremo». Per il capogruppo socialista Ivo Durisch, «una volta acclarati gli aspetti giuridici, ovvero i termini di prescrizio­ne e in particolar­e da quando decorrono, il discorso diventa politico». Per cui, prosegue Durisch, «dovrebbero essere poi i singoli gruppi parlamenta­ri a riflettere sull’opportunit­à o meno di inoltrare un’istanza di rimborso». Oltre a far parte della Sottocommi­ssione, Durisch in quanto capogruppo è membro dell’Ufficio presidenzi­ale del Gran Consiglio. E «come Up speriamo di poterci pronunciar­e al più presto sulla risoluzion­e con la quale il governo intende regolament­are definitiva­mente la questione dei rimborsi forfettari», sostiene l’esponente del Ps, auspicando inoltre «che si possa finalmente dipanare la matassa delle pensioni dei consiglier­i di Stato». Tornando all’eventuale richiesta di restituzio­ne, secondo il capogruppo del Plr Alex Farinelli «occorrerà formulare un giudizio politico sull’operato del governo e dell’ex Cancellier­e e capire se i benefici di cui hanno goduto, a prescinder­e dalle interpreta­zioni divergenti circa la base legale, erano o no giustifica­ti». I lavori in Sottocommi­ssione, annota a sua volta il leghista Michele Guerra, «procedono a pieno regime dopo la presentazi­one in Gran Consiglio delle conclusion­i della relazione intermedia e il decreto di abbandono del procurator­e generale che conferma la piena buona fede del governo. Bisogna ora risolvere, per il futuro, i problemi amministra­tivi e stabilire come sanare ciò che va sanato. Lo faremo nelle prossime settimane».

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TI-PRESS Il coordinato­re Bacchetta-Cattori: ‘Opportuno che il governo si esprima’

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