laRegione

Strappato da casa senza spiegazion­i

-

«L’autorità mi ha portato via da casa, a Paradiso, dalla sera alla mattina, avevo sei anni e fino ai 14 sono rimasto all’istituto Santa Maria di Pollegio, non potevo vedere i miei familiari... sono brutti ricordi, li ho chiusi per anni in un cassetto. Se mi daranno un risarcimen­to lo accetto, ma quello che mi preme è che questi allontanam­enti coatti non avvengano più». Carlo Oliboni, 68 anni, è una delle 160 vittime ticinesi, che ha fatto un passo avanti perché certe cose non devono più succedere. Aprire vecchie ferite può fare davvero male per chi ha subito questi drammi e non è stato protetto da chi doveva farlo. C’è la vergogna, c’è poca fiducia nelle autorità. Carlo Oliboni ha trovato un suo modo per farlo, scrivendo un racconto: «Mi vergognavo quasi a chiedere questi soldi allo Stato, ma se arrivano li potrei usare per pubblicare la mia storia», dice. Non ha dimenticat­o che lo Stato lo ha prelevato da casa privandolo della sua libertà, non ha dimenticat­o le botte prese all’istituto di Pollegio, ma ha voltato pagina per fare la sua vita. «Sapere chi ha preso la decisione di togliermi dalla mia famiglia non mi cambia molto oggi. Eravamo una famiglia molto povera, dieci figli e un padre manovale che aveva i suoi problemi. Ma questo non giustifica quello che ho dovuto subire», ci racconta. Nella sua famiglia non è l’unico ad aver subito lo stesso destino.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland