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Una reazione che non si vedeva dalla Guerra Fredda

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Mosca – Nemmeno in piena Guerra Fredda ci furono reazioni così forti. E l’espulsione coordinata di oltre cento diplomatic­i russi da parte di Paesi europei e Stati Uniti rischia perciò di “creare ulteriori tensioni” tra Mosca e Occidente, e di “rafforzare alcune alleanze della Russia con Paesi” distanti, se non ostili alle politiche euroatlant­iche. Per questo, Serena Giusti, esperta di politica internazio­nale dell’Istituto per gli studi di politica internazio­nale (Ispi) di Milano, si è detta perplessa sulla posizione dell’Europa che si è accodata a Washington e Londra. L’obiettivo di breve-medio periodo dei Paesi occidental­i, ha detto Giusti intervista­ta dall’Ansa, “è certamente quello di dare un chiaro segnale alla Russia, che in più occasioni ha mostrato di essere incline alla violazione del diritto internazio­nale”. Tuttavia le conseguenz­e potrebbero essere più gravi del previsto, rendendo “sempre più difficile un dialogo con la Russia e portando sicurament­e a un rafforzame­nto di Putin” e inducendol­o a ricercare alleanze “alternativ­e”. L’espulsione dei diplomatic­i russi si basa “su informazio­ni che non abbiamo”, ha osservato Giusti. “Probabilme­nte – ha spiegato – sono informazio­ni che hanno i servizi segreti e che non sono state rese pubbliche”, anche se ovviamente l’ipotesi che si fa è quella che dietro l’avvelename­nto dell’ex spia Serghiei Skripal vi sia la Russia. La studiosa si è anche detta dubbiosa sul valore strategico della decisione di espellere i diplomatic­i russi, “soprattutt­o da parte degli europei e in un momento in cui sembra che gli Usa siano diretti su un percorso che li allontana dai valori come il libero commercio e sono comandati da un presidente molto volatile e con posizioni molto instabili”. E non meno perplessa Giusti si è detta sulla scelta di seguire un Regno Unito, che “avendo imboccato una strada, quella dell’uscita dall’Ue non così ponderata, si trova nella necessità di ricostruir­e una propria politica estera forte dopo averla indebolita con la Brexit”.

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