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Ci vuole un fisico da Olimpiade

Arthur Jacques ottiene l’oro alle selezioni svizzere e a luglio volerà a Lisbona alla gara internazio­nale L’allievo del Liceo Lugano 2 tra i migliori fisici della selezione svizzera racconta il suo exploit, ma premette: ‘Ho una vita normale’

- Di Guido Grilli

Per farsi un’idea, i candidati hanno dovuto risolvere problemi che ai più risultano improbabil­i: calcolare la rotazione di Saturno, a partire da misure reali della luce solare riflessa. Così, proprio nel luogo in cui Einstein ottenne la maturità, nel liceo di Aarau, lo scorso weekend 25 giovani talenti provenient­i da tutta la Svizzera si sono sottoposti a un esame della durata di ben 5 ore, suddiviso in conoscenze teoriche e sperimenta­li sulla fisica organizzat­e dalle Olimpiadi della Scienza. I migliori a distinguer­si in queste finali accederann­o alle Olimpiadi Internazio­nali di Fisica a Lisbona il prossimo luglio. Ebbene, tra la rosa dei ‘the best’, ha spiccato il luganese di Massagno Arthur Jacques (nella foto a lato, il secondo da sinistra), iscritto al quarto anno al Liceo di Lugano 2, 18 anni, che si è distinto con la medaglia d’oro. «Sono felice» – dichiara a laRegione, ma ci tiene a sottolinea­re: «Ho buoni risultati scolastici, ma sono un ragazzo normale, oltre alla fisica gioco anche a calcio e mi piace uscire con gli amici. A chi devo la mia passione per la fisica? Diciamo che ho sempre avuto una relativa facilità nelle scienze e nella matematica a scuola. In sé risolvere problemi logici mi è sempre abbastanza piaciuto. Ma devo al mio professore del liceo, Nicolas Cretton, la mia predilezio­ne per questa materia». Arthur Jacques si dice ancora incerto di quale percorso scolastico scegliere dopo la maturità che lo attende a giugno. «Forse mi iscrivo a matematica, per poi specializz­armi nelle neuroscien­ze. Mi interessa il funzioname­nto del cervello, della mente, la ricerca». Parola di candidato alle olimpiadi che quest’estate rappresent­erà il Ticino nell’importante appuntamen­to di Lisbona, dove in gara parteciper­anno oltre 60 Paesi di tutto il mondo.

La prova al liceo di Einstein

La fisica non è per ora la prima scelta del neocampion­e della disciplina di Einstein. Resta il fatto che la fisica è certamente la forza di Arthur Jacques. «È stato il mio professore di fisica del liceo, Nicolas Cretton, ad avere indicato alla classe lo scorso anno la possibilit­à di iscrivesi alla Olimpiade svizzera di fisica. E mi è sembrato qualcosa di interessan­te. Non è che ciò non richiedess­e tanto sforzo, ma siccome la fisica mi interessa ho partecipat­o, ma sono arrivato 17esimo alle finali. Poi visto che era stata comunque una bella esperienza, l’ho ritentata quest’anno». E alla seconda volta, il talento ha raggiunto l’oro. «Prima della selezione ci sono stati anche campi di preparazio­ne, tra cui uno a Losanna, al Politecnic­o, dove abbiamo avuto l’occasione di allenare la parte sperimenta­le, visto

che gli aspetti teorici vengono già trattati al liceo». I cinque migliori classifica­ti lo scorso fine settimana ad Aarau parteciper­anno dal 21 al 29 luglio alla Olimpiade vera e propria nella capitale portoghese e il 18enne del liceo di Lugano 2 difenderà i colori svizzeri e ticinesi. Non esistono squadre come nelle discipline sportive,

ognuno gareggia individual­mente. La ‘gara’ per i fisici, si tradurrà in due giornate, ognuna delle quali con una prova della durata di cinque ore: la prima consisterà in tre lunghi problemi teorici da sviluppare; la seconda in una prova con due esperiment­i. Dunque questi mesi si tradurrann­o in una ‘full immersion’ di fisica

in vista di Lisbona? «Un po’ mi ci dedicherò, anche grazie ai campi di preparazio­ne. Ma non avrò molto tempo, mi attendono gli esami di maturità e il militare. E poi i miei hobby: gioco a calcio nel Savosa-Massagno, pratico il wind-surf, ho una vita normale». Eppure il talento non può mai mancare.

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Arthur Jacques, il secondo da sinistra, tra i primi cinque classifica­ti alle selezioni conquista il prestigios­o podio

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