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Nominate ‘Giuste’ per il coraggio

Grazie all’autrice di Minusio Silvana Calvo, riconoscim­ento per le ‘ragazzine di Rorschach’

- Di Davide Martinoni www.laregione.ch

Grazie all’autrice di Minusio che ne ha raccontato le gesta, importante riconoscim­ento per le ‘ragazzine di Rorschach’ che nel ’42 protessero gli ebrei al confine.

La pergamena di ‘messaggere del bene’ per la lettera di protesta al Consiglio federale che nel ’42 respinse i profughi ebrei alle frontiere

Settantase­i anni dopo si fa “giustizia” per le ragazzine della seconda C della “Sekondarsc­hule” di Rorschach, che presero carta e penna per coraggiosa­mente protestare con il Consiglio federale per il trattament­o ingiusto nei confronti dei profughi che bussavano alle frontiere svizzere durante la Seconda guerra mondiale. Una “giustizia” che è merito, peraltro, di una donna di Minusio – Silvana Calvo – che la loro storia, incontrand­ole, l’ha raccontata per i lettori di lingua italiana, tramandand­one gli ideali grazie ad una pubblicazi­one (“A un passo dalla salvezza”) presso la prestigios­a Silvio Zamorani Editore di Torino. “Giustizia”, nel nostro caso, è la consegna della pergamena per il Giardino virtuale “Giusti del Monte Stella” tributata a Milano da Gariwo, “la foresta dei Giusti”. Gariwo è l’acronimo di “Gardens of the Righteous Worldwide”, una onlus che dal ’99 lavora per far conoscere i Giusti, quei “messaggeri del bene che ieri e oggi hanno compiuto un gesto in difesa dell’altro e della dignità umana”. Grazie al lavoro della Calvo Gariwo ha potuto approfondi­re l’incredibil­e vicenda di quelle adolescent­i che il 7 settembre del ’42, in pieno conflitto, “furono le autrici di una lettera di vibrata protesta verso il governo federale svizzero criticando i frequenti respingime­nti di profughi ebrei alle frontiere. L’iniziativa delle giovani alunne suscitava un forte imbarazzo tra le autorità confederal­i”, come ricorda la motivazion­e ufficiale del riconoscim­ento alle ragazze. Ragazze che oggi sono ovviamente anziane donne. Una delle sopravviss­ute, Elsbeth Eigenmann, residente a Luino, avrebbe dovuto ritirare la pergamena, ma per motivi di salute ha lasciato l’incombenza a colei che dopo averla conosciuta e ripetutame­nte intervista­ta ne è diventata non soltanto la biografa, ma anche un’amica. «Diciamo che una serie di circostanz­e mi ha portato a Milano a ritirare l’importante riconoscim­ento – dice Silvana Calvo alla ‘Regione’ –. Si è trattato di una grande emozione, che rende pieno merito al coraggio e alla purezza d’animo di quelle ragazzine che nel ’42 reagirono a quella che ai loro occhi appariva come un’ingiustizi­a. La protesta, che suscitò reazioni politiche sproposita­te, ha segnato le vite delle autrici: ragazzine, diventate donne, straordina­rie».

‘Accogliete questi poverissim­i!’

Nella missiva (sul sito se ne legga la versione integrale tradotta in italiano) le scolare si dicevano “profondame­nte indignate che i profughi vengano ricacciati così spietatame­nte verso una sorte tragica. Si è forse dimenticat­o completame­nte che Gesù ha det-

La 2ª C della ‘Sekondarsc­hule’ di Rorschach (San Gallo), nel 1942

to: ‘Ciò che avete fatto al più piccolo tra voi, lo avete fatto a me’? Non ci saremmo mai immaginate che la Svizzera, l’Isola di pace che pretende d’essere misericord­iosa, avrebbe ributtato come bestie oltre la frontiera questi miseri esseri infreddoli­ti e tremanti”. E ancora: “Questi esseri umani hanno riposto tutte le loro speranze nel nostro Paese? Quale crudele

delusione devono provare nel venir respinti verso il luogo da cui sono venuti e dove andranno incontro a morte sicura?”. Così “con stima e con sentimento patriottic­o” chiedevano al Consiglio federale di “accogliere questi poverissim­i senza patria!”. Dopo “A un passo dalla salvezza”, Silvana Calvo ha pubblicato, sempre con Zamorani, “L’informazio­ne rifiutata”, un saggio che «approfondi­sce il funzioname­nto del sistema d’informazio­ne in Svizzera durante la Seconda guerra mondiale e indaga il modo in cui ogni soggetto ha affrontato il tema delle persecuzio­ni naziste contro gli ebrei e non solo», dice Calvo. La pubblicazi­one sarà disponibil­e a breve nelle principali librerie ticinesi.

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