laRegione

DA SAPERE

-

Lunga battaglia politica C’è voluto tempo per far aprire gli occhi alla politica. Nel 2006, il Consiglio federale rinuncia ad una ricerca approfondi­ta. Nel 2009, il Comitato dei diritti umani all’Onu invita la Svizzera a rimediare al torto inflitto alle vittime, ma nulla accade. Nel 2013, il primo atto parlamenta­re.

L’iniziativa e Berna si muove Nel marzo 2014, Guido Fluri lancia l’iniziativa popolare ‘Riparare l’ingiustizi­a’. In 8 mesi raccoglie 110mila firme. A febbraio 2015, il governo fa una controprop­osta: riparare a queste ingiustizi­e con una approfondi­ta rielaboraz­ione scientific­a e con un contributo di solidariet­à alle vittime di misure coercitive a scopo assistenzi­ale. Le Camere danno luce verde.

Risarcimen­ti entro fine marzo Le richieste di indennizzo sono da inoltrare all’Ufficio federale di giustizia (Modulo su www.fszm.ch o 058 462 42 84) entro il 31 marzo.

A chi va il contributo A chi è stato sottratto dalla famiglia e collocato in istituto dove fino al 1981 ha subito violenze, abusi e maltrattam­enti; internamen­ti amministra­tivi; adozioni, aborti o sterilizza­zioni forzati; somministr­azioni forzate di farmaci in psichiatri­a.

A chi rivolgersi Il Delegato per l’Aiuto alle vittime di reati (Cristiana Finzi, 091 814 75 02, informazio­ni su

www.ti.ch/lav) e l’Archivio di Stato (Marco Poncioni, 091 814 13 20) aiutano per la domanda di indennizzo, per la ricerca degli atti negli Archivi di Stato.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland