Lucibello lascia MediaMarkt
Da oltre 15 anni alla direzione dell’azienda, il 55enne cambia strada e raccoglie nuove sfide professionali in un altro ambito. Una separazione consensuale con il colosso dei prodotti elettrici e tecnologici, che in Ticino conta due filiali. Volto noto tra la società civile, Lucibello è da anni presidente della Disti, l’associazione della grande distribuzione.
Dopo oltre 15 anni di conduzione, l’uomo che ha portato in Ticino il MediaMarkt (prima a Grancia, dal 2016 anche a Sant’Antonino) lascia l’azienda. Enzo Lucibello se ne va alla fine di marzo, alla volta di nuove sfide professionali. A darne per prima notizia è stata ‘Liberatv’, precisando come la decisione del direttore e amministratore delegato del gruppo MediaMarkt Grancia è stata comunicata ieri mattina nel corso di una riunione con gli oltre cinquanta dipendenti dei due megastore. Nessuna rottura con la ditta, conferma con un comunicato stampa l’azienda: il 55enne ha consensualmente sciolto il suo rapporto di lavoro con MediaMarkt svizzera. Si tratta di una decisione “meditata a lungo”, si legge nella nota che cita il discorso di commiato dell’ormai ex direttore davanti ai suoi dipendenti, e “adottata in modo consensuale con i vertici svizzeri dell’azienda leader nella distribuzione di prodotti di elettronica di consumo”. In futuro Enzo Lucibello si occuperà di consulenza aziendale e di un progetto internazionale orientato alla realizzazione di alberghi a gestione completamente automatizzata. Personaggio molto noto nella società civile, Lucibello è presidente da diversi anni della Disti, l’associazione che raggruppa i grandi distributori ticinesi. In questa veste si è sempre battuto per l’estensione degli orari di apertura dei negozi: un dossier che non è ancora giunto a maturazione, lo ricordiamo, dopo anni di discussioni. Si è sempre in attesa che la Seco si esprima sul numero di firme necessarie per l’entrata in vigore del Contratto collettivo nel settore, che è stato vincolato all’estensione degli orari di apertura. La presidenza della Disti “per il momento” non dovrebbe passare di mano.