Una, dieci, cento Raiffeisen
Mauro Cavadini: ‘La doppia struttura cooperativistica rappresenta il pilastro dell’intero Gruppo’ Il presidente per Ticino e Moesa: anche dopo il caso Vincenz la clientela non ha nulla da temere
La vicenda giudiziaria che coinvolge l’ex Ceo di Raiffeisen Svizzera, Pierin Vincenz, ha messo sotto i riflettori le banche cooperative. Ne abbiamo parlato con Mauro Cavadini, presidente da maggio della Federazione banche Raiffeisen Ticino e Moesa
Avvocato Cavadini, il caso Vincenz ha acceso l’attenzione per il mondo Raiffeisen. Può spiegare quali sono i rapporti tra le banche Raiffeisen locali e Raiffeisen Svizzera?
In Svizzera ci sono attualmente 255 banche Raiffeisen giuridicamente autonome, di cui 21 in Ticino e Moesano. Ciascuna banca è organizzata sotto forma di cooperativa, ed è pertanto di proprietà dei suoi soci/clienti. Raiffeisen Svizzera è una società pure costituita sotto forma di cooperativa, separata dalle singole banche Raiffeisen, le quali tutte insieme ne sono a loro volta socie e proprietarie. A Raiffeisen Svizzera sono stati delegati per Statuto la definizione della strategia e della politica aziendale per l’insieme delle banche Raiffeisen nazionali, nonché compiti di supporto alle banche per quanto concerne temi come l’organizzazione, la formazione, la gestione dei rischi di Gruppo, i rapporti con la Finma ecc. Raiffeisen Svizzera crea le condizioni quadro per l’attività aziendale delle banche Raiffeisen locali (ad esempio informatica, infrastruttura, rifinanziamento) e gestisce dal canto suo una serie di partecipazioni societarie e cooperazioni strategiche.
L’indagine aperta dalla Finma sulla corporate governance di Raiffeisen potrebbe mettere ‘in pericolo’ l’attuale forma cooperativistica?
La doppia struttura cooperativistica dell’intero Gruppo (delle singole banche e di Raiffeisen Svizzera quale loro partecipata) rappresenta il pilastro principale della stabilità e della credibilità dell’intero Gruppo. Essa non è mai stata in discussione, né negli anni scorsi, prima dell’indagine Finma per intenderci, né adesso. Anche il Consiglio di amministrazione di Raiffeisen Svizzera, e recentemente ancora lo stesso presidente ad interim Pascal Gantenbein, hanno sempre difeso in maniera coerente la forma cooperativistica delle Raiffeisen. Certamente non si possono escludere dei correttivi, sia a livello di ‘corporate governance’, sia dal punto di vista dei requisiti di capitale proprio delle singole banche. Questo è tuttavia assolutamente indipendente dal caso Vincenz, ma rientra in un normale processo volto a mantenere l’organizzazione al passo con i tempi.
I potenziali conflitti d’interesse emersi con il caso Vincenz sarebbero stati più evidenti – e quindi evitabili – in una struttura capitalistica quotata?
Non credo proprio. A seguito dell’apertura del procedimento civile da parte del Ministero pubblico di Zurigo III sono emersi elementi di sospetto precedentemente sconosciuti che devono essere indagati e accertati da un punto di vista giuridico. Non appena venutone a conoscenza, il Consiglio di amministrazione di Raiffeisen Svizzera, su richiesta della Direzione, ha presentato una denuncia penale nei confronti dei vari soggetti coinvolti, come avrebbero fatto anche gli organi di una banca organizzata secondo una struttura capitalistica, sia essa quotata o meno.
Dal punto di vista dell’immagine e tenendo conto della presunzione d’innocenza, la vicenda Vincenz non è edificante. I soci-clienti devono temere qualcosa da questo caso?
Siamo perfettamente consapevoli che questo è un momento difficile per il Gruppo Raiffeisen. Mi preme tuttavia far presente che Raiffeisen è un gruppo bancario forte e strutturato in modo eccellente nel suo core business: le transazioni cliente, i depositi della clientela e più in generale l’operatività di ognuna della 255 banche Raiffeisen non sono affatto interessati dalla vicenda Vincenz. In ogni caso Raiffeisen Svizzera si assume le proprie responsabilità e farà il possibile per salvaguardare la fiducia di cui il nostro gruppo bancario gode presso i suoi 1,9 milioni di soci e 3,7 milioni di clienti.