Chi sbaglia paga, e il Losanna vince in dieci
Il Lugano mette sotto un Losanna spaesato e rimasto in 10, ma sbaglia troppo e alla fine regala la vittoria ai vodesi
Losanna – Non basta al Lugano una ripresa giocata per oltre mezz’ora con un uomo in più (espulsione di Maccoppi per doppio giallo) per tornare da Losanna con un risultato utile. E non basta nemmeno un primo tempo dominato in modo quasi imbarazzante di fronte a una compagine vodese alla ricerca di sé stessa. In questo periodo ai bianconeri non ne va bene una e così i padroni di casa hanno trovato il massimo dei risultati con il minimo degli sforzi, vale a dire andando in rete due volte in appena quattro conclusioni verso la porta di Kiassumbua. Per contro, il Lugano è arrivato al tiro in numerose occasioni, ma gli è sempre mancato il necessario sangue freddo per battere Castella. A dire il vero, i bianconeri, oltre al momentaneo pareggio firmato di testa da Junior, il secondo punto l’avevano pure trovato con una conclusione da lontano di Crnigoj, ma l’arbitro Hänni l’ha annullato per un fuorigioco di posizione al limite dell’area sulla conclusione dello sloveno. E sulla ripartenza, Zarate ha centrato il pertugio buono per superare Kiassumbua per la seconda volta. La quinta sconfitta consecutiva (firmata da Zidane e Zarate) sprofonda sempre più il Lugano in una crisi di risultati che, però, non trova riscontro a livello di gioco. Anche ieri per tutto il primo tempo in campo c'è stata una squadra sola e pure nella ripresa, nonostante un certo calo d'intensità, a fare la partita sono stati gli ospiti. Ma la filastrocca è sempre la stessa: se non si segna non si vince... E la supremazia del Lugano l’ha sottolineata pure Fabio Celestini... «Meglio non commentare, almeno fino al gol del 2-1. I bianconeri ci sono stati superiori in tutto. Soltanto dopo essere rimasti in 10’ abbiamo iniziato a lottare. È una vittoria che accetto per la classifica, ma che non mi rallegra: abbiamo incamerato tre punti che non meritavamo».
Se fosse un match di pugilato, il cartellino dei giudici parlerebbe a favore degli ospiti: ma la “nobile arte” è una cosa diversa, nel calcio la ragione sta sempre e solo dalla parte di chi segna... «E Zarate, in occasione del 2-1, è stato bravo: ha fatto ciò di cui noi non siamo capaci», ha commentato uno sconsolato Tami a fine partita. Anche ieri a questo Lugano è mancata una cosa sola: la capacità di spedire il pallone in fondo alla porta. Un dettaglio, certo, ma il calcio è fatto di dettagli, proprio come i centimetri del discorso motivazionale di coach Tony D’Amato/Al Pacino che
sommati gli uni agli altri fanno la differenza tra vittoria e sconfitta. E così, il dettaglio di troppi gol sbagliati da una parte, unito al dettaglio di qualche errore difensivo ha condotto il Lugano alla quinta sconfitta di fila... «C’è poco da dire ed è difficile trovare le parole – ha aggiunto Tami –. Ma nel calcio c’è una verità, rappresentata dal fatto che se il gioco è di buona fattura prima o poi arriverà la vittoria». Nel frattempo, però, il Sion ha guadagnato un altro punto e all’orizzonte i bianconeri sono attesi dalla sfida di Cornaredo contro il Basilea...