È morta Winnie, la vedova di Mandela Amata e odiata eroina della lotta all’apartheid
Johannesburg – Amata e odiata, in disgrazia e riscattata: Winnie MadikizelaMandela, vedova di Nelson, è morta ieri a Johannesburg. “Con Mama Winnie, abbiamo perso una delle pochissime icone ancora rimaste”, ha detto il presidente dell’African National Congress Gwede Mantashe. L’arcivescovo Desmond Tutu l’ha definita “fonte di ispirazione per me e le generazioni future”. Prima donna nera del Sudafrica a ottenere il diploma di assistente sociale, sposò Mandela nel 1958. Ebbero due figlie e rimasero insieme 38 anni, 27 dei quali passati da Nelson in carcere. Winnie condusse una strenua lotta contro l’apartheid, fino alla storica liberazione nel 1990: memorabile la foto che mostra i due, mano nella mano, dopo la scarcerazione di Madiba. Winnie perse gran parte di credibilità nel 1991, condannata a sei anni per il rapimento e l’uccisione di un quattordicenne, sospettato di essere una spia del regime. La sentenza fu commutata in appello al pagamento di una multa. Tornò in auge, da first lady, quando Mandela fu eletto presidente nel 1994. Ottenne incarichi importanti nell’Anc, nonostante gli scandali e l’assenteismo in parlamento e per il suo alto tenore di vita. Mandela, nel 1995, la estromise dal governo e divorziò. Nel 2003 fu giudicata colpevole di 43 capi di imputazione per frode e 25 per furto. Con Madiba mantenne un rapporto di amicizia e fu al suo fianco quando lui rimase a lungo in ospedale, prima di morire, nel 2013. Tuttavia, l’ex marito la estromise dall’eredità.