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Con pieno merito

Dopo aver chiuso il primo tempo in svantaggio, il Lugano prende in mano il match, dominando il Bienne. Serie pareggiata.

- Di Moreno Invernizzi

Lugano – Il finale è un’apoteosi. Con la Curva Nord che applaude un Lugano capace di rimandare a casa il Bienne battuto 5-1, ma soprattutt­o anche carico di parecchi dubbi. Perché al di là di quanto dica il punteggio, il quarto atto della semifinale tra bianconeri e Seeländer mette a nudo i parecchi limiti della formazione di Antti Törmanen, che dopo un primo tempo a trazione anteriore, si spegne di botto, lasciando campo libero agli uomini di Greg Ireland. In gara 4 il Bienne dura in pratica un tempo. Il primo, che porta a termine avanti di un gol, trovato in modo decisament­e rocamboles­co. Lo firma Pouliot, che ri- media a un doppio clamoroso li- scio dei suoi compagni: il primo a ciccare è Lofquist, che al momento di scaricare il disco a rete fracassa il bastone; poi lo imita Rajala che, in aggirament­o, non riesce a centrare la gabbia sguarnita. Così, a mettere tutti d’accordo ci pensa appunto il canadese numero 78 del Bienne. Al rientro in pista dopo la pausa, però, il motore sin lì scoppietta­nte del Lugano inizia a carburare a pieno regime, e a quel punto per gli avversari c’è più poco da fare. Subito in avvio di ripresa un polsino in velocità dalla media distanza di Morini sorprende un non impeccabil­e Hiller. Qualche minuto più tardi un pasticcio nel cambio del Bienne permette a Lapierre di firmare il punto del sorpasso,

pure in questo caso con la complicità del portiere avversario. Il gol permette al Lugano di prendere il comando delle operazioni, che da lì in poi non mollerà più, dimostrand­o di saper gestire la situazione con testa e calma. Ciò di cui invece, cammin facendo, viene a mancare al Bienne. Che, addirittur­a, in entrata di

terzo tempo – quando Paupe subentra a Hiller, che nel finale del secondo periodo si vede pure colpire sulla maschera da un siluro di Hofmann – si fa infilare due volte in nemmeno un minuto di gioco, e addirittur­a mentre sta giostrando con un uomo in più per la penalità rimediata da Ulmer al 40’. È la fine. Il resto del

tempo che manca alla terza sirena il Lugano lo trascorre in scioltezza, smorzando il ritmo del confronto e gestendo senza la minima apprension­e il vantaggio. C’è anche spazio per la quinta segnatura, che porta la firma del rinato Fazzini, ottimament­e servito da Cunti dopo un gran lavoro alle assi. È il gol del 5-1, quello che mette il punto finale a gara 4 e permette al Lugano di pareggiare la serie sul 2-2. E, soprattutt­o, di presentars­i a Bienne giovedì per il quinto capitolo della serie nelle migliori condizioni mentali possibili; un match che, per giunta, avrà un giorno extra per preparare al meglio.

 ?? TI-PRESS/CRINARI ?? Resega in tripudio dopo il 2-1 di Lapierre. E per i seeländer sarà l’inizio della fine
TI-PRESS/CRINARI Resega in tripudio dopo il 2-1 di Lapierre. E per i seeländer sarà l’inizio della fine
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