Tami: ‘Per noi il campo è 32 metri troppo lungo’
È un Pier Tami scornato quello che si presenta davanti ai microfoni... «Mi dispiace, abbiamo proposto una prestazione davvero buona, in particolare in undici contro undici. Purtroppo siamo qui a commentare un’altra sconfitta. Ho visto i ragazzi affranti, ma dobbiamo rialzare la testa, perché questo tipo di prestazione mi dà fiducia. Purtroppo stiamo tornado al peccato originale di inizio stagione, quando dominavamo gli avversari, ma uscivamo sconfitti a causa della nostra incapacità di gestire le due aree di rigore. Mi verrebbe da dire che per noi il campo è 32 metri troppo lungo: 16 da una parte e 16 dall’altra, perché le ingenuità difensive e gli errori offensivi ci penalizzano. E non possiamo nemmeno attaccarci al fatto che in mezzo al campo siamo stati dominanti, perché nel calcio a determinare il risultato è ciò che accade nelle due aree, dove noi siamo stati deficitari. Sono addirittura imbarazzato a commentare le statistiche, perché abbiamo avuto più occasioni, più tiri, più possesso, più corner, eppure siamo stati battuti. Paradossalmente, quando loro si sono ritrovati con l’uomo in meno si sono chiusi dietro e noi abbiamo un po’ perso il filo del discorso. Il secondo gol è poi stato una vera mazzata». Adesso c’è il pericolo che si insinui il timore di non far risultato... «Ansia, paura e stress fanno parte del calcio. Quella odierna era una partita importante, eppure l’abbiamo dominata senza denotare timore. I giocatori stanno rispondendo bene, ma dobbiamo diventare più cattivi e cinici sottoporta. Anche i gol di puntina sono validi, non soltanto quelli fatti con un ricamo di fioretto».