Spettacolo in barba ai nomi
Organizzatori soddisfatti della qualità messa in campo dalle squadre, mentre per il pubblico ‘la pioggia non ha aiutato’
È positivo il bilancio che il presidente del Torneo internazionale U18 di Bellinzona, Flavio Petraglio, traccia della 78ª edizione, chiusasi ieri con il successo dei russi del Krasnodar. «Positivo in primis dal punto di vista tecnico, perché nonostante non fossero presenti i club più blasonati del calcio mondiale, abbiamo visto un buon calcio e un bello spettacolo – ci spiega il numero uno (da un anno) del comitato organizzatore –. È vero che forse i brasiliani del São Caetano non si sono rivelati all’altezza (17 gol subiti e 0 realizzati, ndr), ma questo è stato controbilanciato da diverse piacevoli sorprese. Su tutti i russi, che oltre a essere molto forti fisicamente hanno messo in campo tanta qualità. Lo stesso Team Ticino dopo una scorsa edizione sottotono si è ripreso alla grande e ha mancato la finale per un niente. Molto valido anche il gioco presentato dal Twente, che è però stato un po’ sfortunato, così come Atalanta, Sion e Lucerna si sono mostrate sui livelli che ci si aspettava». Per quel che riguarda invece la parte organizzativa «siamo contenti anche se evidentemente i primi tre giorni di pioggia non ci hanno aiutato. Nelle ultime due giornate abbiamo visto un po’ più di gente al Comunale e questo ci fa capire di essere sulla strada giusta. È chiaro che l’obiettivo rimane quello di cercare di far avvicinare sempre più gente alla manifestazione e in questo senso anche l’anno prossimo riproporremo varie iniziative come ad esempio la presentazione delle squadre al mercato cittadino del sabato, l’ingresso gratuito per i minorenni, la risottata offerta l’ultimo giorno». Parole che confermano l’intenzione di portare avanti la lunga storia dell’evento pasquale bellinzonese, che solo l’anno scorso aveva rischiato di interrompersi... «Certo, andiamo avanti, anche se non nascondo che non è sempre facile trovare il giusto equilibrio tra i costi e gli introiti. In questo senso penso che la strada da seguire sia quella di puntare sempre più su settori giovanili interessanti e non per forza sui grandi nomi, con le società più blasonate che spesso chiedono ingaggi che non possiamo permetterci. Quanto visto quest’anno dal punto di vista della qualità dimostra che è una strada percorribile, probabilmente l’unica per noi».
Facchin trascina il Ticino (3°)
Il successo 2-0 in finale contro l’Atalanta ha permesso al Krasnodar di chiudere il torneo imbattuto e riportare il trofeo in Russia 46 anni dopo la doppietta nel ’71 e nel ’72 della Torpedo Mosca.
L’ostacolo più ostico per la squadra dell’Est verso il successo è stato rappresentato da un Team Ticino trascinato dai gol di Ivan Facchin (capocannoniere del torneo con 5 gol e premiato come l’anno scorso quale miglior giocatore dei suoi) che dopo aver
chiuso la fase a gironi secondo dietro all’Atalanta per la differenza reti, si è arreso ai calci di rigore in semifinale, battuto dai futuri campioni. Magra consolazione, il terzo rango conquistato superando nella finalina sempre ai rigori il Sion. SC