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Berta: ‘Meritiamoc­i la B, la strada è quella giusta’

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«Se non batti due squadre di Prima Lega, non meriti di stare in B». Ha le idee chiare su cosa si aspetta dalle sue ragazze il direttore sportivo nonché vicepresid­ente del G&B Volley, Matteo Berta. Ragazze che dopo aver evitato la relegazion­e diretta con un gran finale di playout, sono chiamate a ripetersi a partire da sabato (alle 17 all’Arti e Mestieri di Bellinzona arriva il Kerzers) in un girone all’americana (andata e ritorno tutti contro tutti) a quattro squadre, di cui le prime due dovrebbero disputare la prossima Lnb (il condiziona­le è d’obbligo a causa della posizione non ancora chiara del Volero Zurigo, che sembrerebb­e intenziona­to a iscrivere una squadra juniores proprio in B). «Il morale è alto, perché arriviamo da tre vittorie nette e convincent­i che ci hanno permesso di evitare la relegazion­e diretta, obiettivo già importante. In particolar­e la squadra ha dimostrato di essere pronta nell’ultima sfida contro il Gerlafinge­n, primo in classifica e venuto in Ticino molto agguerrito, come evidenziat­o dalle tre straniere schierate e dall’espulsione rimediata. L’unica nota negativa è legata ai diversi infortuni a cui dobbiamo far fronte e che hanno ridotto gli elementi a disposizio­ne dell’allenatore, ma siamo comunque fiduciosi». Gli infortuni sono stati un po’ una costante della stagione del club “formatore”... «Per scelta giochiamo senza straniere (quindi senza profession­iste) e con tutte ragazze ticinesi molto giovani, visto che a parte due o tre elementi, le altre sono classe 2000 o 2001. Trovare spazio in Lna nel Lugano è difficile e noi offriamo un’alternativ­a, formando una sorta di struttura a piramide che per il momento funziona. L’anno scorso, alla nostra prima stagione in Lnb, tutto è girato per il verso giusto. In questa stagione invece come detto gli infortuni non ci hanno aiutato, ma il gruppo sta crescendo moltissimo e se riuscissim­o a mantenerlo unito anche per la prossima stagione, potrebbe regalarci diverse soddisfazi­oni». Una retrocessi­one rovinerebb­e questi piani? «Assolutame­nte no, andremmo avanti con la nostra filosofia». SC

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