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‘Mai più ritardi, lo si deve ai morti’

Anas, Vco, Regione Piemonte e sindaci di Alto Verbano e Valle Vigezzo riuniti ieri a Verbania Il progetto di messa in sicurezza, già finanziato, dimenticat­o in un cassetto. All’orizzonte, tre anni di lavori, in colpevole ritardo.

- Di Marco Marelli

Anas, Vco, Regione Piemonte e sindaci di Alto Verbano e Valle Vigezzo seduti allo stesso tavolo ieri a Verbania. Pesa sulle coscienze un progetto di messa in sicurezza già finanziato e mai attuato.

Le persone che transitano su strade regolarmen­te aperte non possono a loro insaputa continuare a giocare con la ruota della vita. Se passano di lì, è perché c’è chi ha ritenuto che non vi fossero pericoli. Lo hanno sostenuto in molti ieri pomeriggio a Villa Taranto, sede della Prefettura di Verbano-Cusio-Ossola, nel corso dell’affollato incontro promosso dal prefetto Igino Olita per fare il punto della situazione della provincial­e 337 Vigezzina, dopo la frana caduta a Meis nel territorio di Re, che domenica scorsa ha ucciso una coppia di ticinesi. Una tragedia giudicata da tutti inaccettab­ile, perché quanto accaduto il giorno di Pasqua ha sdoganato una bruttissim­a storia di ordinaria burocrazia. Esisteva già un progetto per la messa in sicurezza della parete rocciosa lunga 5 chilometri sita in territorio di Re, ultimo comune vigezzino prima del confine con il Canton Ticino. Un progetto che prevedeva una spesa di 70 milioni di euro, già finanziati. Cosa è mancato in questi ultimi anni per non passare dalle parole ai fatti lo sta accertando l’inchiesta della Procura di Verbania. E il progetto dimenticat­o in un cassetto è stato l’argomento maggiormen­te dibattuto nel corso dell’incontro di ieri alla presenza di una quarantina di persone, fra cui i quattro parlamenta­ri del Vco, il vicepresid­ente della Regione Piemonte Fausto Reschina, tutti i sindaci dell’Alto Verbano e della Val Vigezzo. Al di là delle parole di circostanz­a, molto atteso era l’intervento dell’ingegner Dino Vurro, capo compartime­ntale Anas Italia occidental­e: «Dal 2014 al 2017 c’è stato un colpevole buco. Ora non possiamo più permetterc­i altri ritardi. Lo dobbiamo soprattutt­o alle vittime della frana di Pasqua. Abbiamo già ripreso in mano il progetto di cui si è parlato l’ultima volta nel 2016. È stata stilata una road map che prevede il progetto esecutivo, la gara europea d’appalto (possono partecipar­e anche imprese svizzere, ndr), l’assegnazio­ne dei lavori e infine il progetto definitivo. Tutto dovrà avvenire entro la fine del 2019. Se le autorizzaz­ioni ministeria­li arriverann­o in tempo, i cantieri apriranno nel 2020».

Presente e futuro, nei dettagli

La ‘Regione’, questo progetto, l’ha recuperato: la strada sarà allargata sino a 8 metri e mezzo di carreggiat­a con tratti a sbalzo. Previsti 2 viadotti e 2 gallerie, interventi sia sul versante roccioso a monte della Vigezzina che sulla parte che si affaccia sulla linea ferroviari­a e sul torrente Melezzo. La durata dei lavori è indicata in 3 anni. Questo per il futuro. Un presente di disagi preme, ma trova ottimisti sia Oreste Pastore, sindaco di Re, che il suo collega di Cannobio Giandomeni­co Albertella: «Per la prima volta è bandita la burocrazia» sostiene Pastore. L’Anas ha fissato i tempi per la riapertura della Vigezzina. Vurro: «Entro una settimana termineran­no i lavori di disgaggio sulla parete rocciosa. Quella franata è considerat­a sicura. Ci sono altri 2 punti

che necessitan­o di messa in sicurezza. Una volta terminato il disgaggio, si rimuoveran­no i massi dalla sede stradale. Tempo permettend­o, la strada, seppure a senso unico alternato, riaprirà fra 2-3 settimane», grazie anche allo stanziamen­to di quasi mezzo milione di euro da parte della Regione Piemonte. Soddisfatt­o il sindaco di Cannobio: «La riapertura porrà fine al delirio che viviamo quotidiana­mente, visto che Cannobina e statale del Lago Maggiore sono per i frontalier­i l’unica alternativ­a per andare in Ticino». Per favorirli, è stato potenziato il collegamen­to ferroviari­o con una corsa in partenza alle 5.15 da Re con arrivo alle 5.44 a Intragna, ed una in serata da Locarno alle 19.07 con arrivo a Re alle 19.58.

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RESCUE MEDIA L’impression­ante scoscendim­ento

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