laRegione

Mattarella rinvia tutto

- Di Erminio Ferrari

Roma – «Farò trascorrer­e qualche giorno di riflession­e, anche sulla base della esigenza di maggior tempo che mi è stata prospettat­a da molte parti politiche». Cos’altro poteva dire Sergio Mattarella, dopo avere incontrato i rappresent­anti dei partiti, constatand­one l’incapacità (oggettiva) e l’indisponib­ilità (politica) a formare il prossimo governo italiano? Niente, se non confermare la necessità di riprendere le consultazi­oni la prossima settimana, dopo un’opportuna pausa di riflession­e (lui) e di presumibil­e battaglia retorica, i partiti. Perché davvero, al momento, non si vedono scenari solidi, se non una frittata Lega-Cinque Stelle, o nuove elezioni. Ieri, il presidente ha ricevuto Pd, Forza Italia, Lega e Cinque Stelle, dopo le frattaglie incontrate martedì. Risultato: Forza Italia e Lega, presentate­si insieme alle elezioni, sono salite al Quirinale rigorosame­nte separate. La prima, guidata da un incandidab­ile e plurinquis­ito Berlusconi; la seconda da un Salvini indisponib­ile a ricevere un incarico (perché “inutile”, in questa fase, non perché non sappia che pesci pigliare, per carità). I Cinque Stelle, arrivati per ultimi, trattandos­i dei primi (quanto a seggi in parlamento) hanno nuovamente rivendicat­o il diritto a ricevere l’incarico di formare l’esecutivo, senza però saper dire a Mattarella con chi. Ma sono dettagli risolvibil­i: Di Maio ha di nuovo detto che si rivolgerà a Lega e Pd, coerenteme­nte con la confusione che deve avere in testa. Sua la riflession­e più profonda della giornata: “Ora dobbiamo trovare una soluzione”. Infine, il Pd. Il povero Martina, reggente, in attesa che Renzi lasci il campo, quasi quasi non lo riconoscev­ano i corazzieri impettiti all’ingresso della sala dell’incontro. Beh, potrà sempre vantarsi di essere davvero un volto nuovo della politica...

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KEYSTONE Ricomincia­mo

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