La giustizia tedesca libera Puigdemont
Berlino/Madrid – C’è un giudice nello Schleswig Holstein. Il Tribunale del Land tedesco ha dichiarato ieri sera irricevibile l’accusa chiave di “ribellione” contenuta nella richiesta di estradizione contro Carles Puigdemont e ha disposto la sua rimessa in libertà provvisoria fino al termine della procedura. Il presidente deposto della Generalitat catalana, potrà ancora essere estradato in Spagna, ma solo per il reato minore di “malversazione di fondi pubblici” per il finanziamento del referendum di indipendenza del 1° ottobre. I giudici tedeschi hanno dichiarato “ammissibile” solo questa parte della richiesta di estradizione. Decideranno nelle prossime settimane se accettarla. Ma anche se sarà consegnato alla Spagna Puigdemont non potrà essere condannato per ribellione, un reato con pene fino a 30 anni di carcere. Quelle che tuttavia rischiano i compagni d’avventura di Puigdemont detenuti in Spagna. L’ordinanza della Corte tedesca mina in ogni caso il controverso teorema accusatorio del gip del Tribunale Supremo di Madrid Pablo Llarena per incriminare e fare arrestare Puigdemont, i suoi ministri (tre dei quali rilasciati ieri in Belgio) e gli altri leader politici che nel dicembre scorso, contro ogni ragionevolezza, proclamarono la repubblica. La stessa legge spagnola indica che perché ci sia reato di ribellione deve esserci una “sollevazione violenta”. Che in Catalogna non c’è stata. Il “proces”, come i separatisti definivano la successione di atti verso l’indipendenza, è stato esclusivamente pacifico. Ma Llarena, nonostante le denunce di centinaia di giuristi, ha messo in prigione a Madrid nove leader indipendentisti. Altri sei, riparati in diversi Paesi europei (Svizzera compresa), sono inseguiti da mandati di cattura. Il Tribunale tedesco oggi ha sancito che l’accusa di “ribellione” contro Puigdemont è “inammissibile” perché il reato equivalente nell’ordinamento tedesco, l’alto tradimento, implica a sua volta l’uso della violenza. E non è stato il caso. Il governo spagnolo si è limitato a commentare che “rispetta” la decisione dei giudici tedeschi.