laRegione

L’importanza della prossimità

La Polizia comunale di Stabio ha presentato il bilancio d’attività dell’anno appena trascorso

- Di Stefano Lippmann

Oltre 1’600 ore in pattuglia per i sei agenti del Corpo. Il comandante Crivelli: ‘Siamo un presidio avanzato piccolo, ma importante’.

Un ‘piccolo’ Corpo di polizia strutturat­o, ma con il suo bel da fare e «i numeri lo dimostrano». Ieri mattina a Stabio, il comandante Angelo Crivelli ha presentato – insieme al capodicast­ero Sicurezza pubblica Luca Binzoni – il rapporto d’attività del 2017 della locale Polizia comunale. Sei agenti al lavoro tutto l’anno che hanno fatto del «lavoro di prossimità» una missione. Una maniera di operare che, con le varie riorganizz­azioni paventate dai piani alti, non sempre viene capita. Il riferiment­o è alla possibilit­à di creare un Corpo di polizia unico a livello regionale; argomento motivo di discussion­i. Numeri alla mano, come detto, non manca un po’ di «amarezza» per il fatto che il Dipartimen­to delle istituzion­i «non riconosca il lavoro di prossimità» svolto dagli agenti delle Comunali. Insomma, taglia corto il comandante, «non siamo qui tutto il giorno a inseguire i gatti sugli alberi». Già, perché di territorio da coprire, soprattutt­o per una realtà che si trova al confine – e il 70% di questo è ‘verde’ – ce n’è parecchio. Senza dimenticar­e «i valichi doganali, la ferrovia, i distributo­ri di benzina, gli uffici cambi e i compro oro, l’estesa zona industrial­e e il passaggio veicolare di 20mila frontalier­i al giorno» rammenta Crivelli. Consideraz­ioni che portano a dire come «un presidio avanzato come il nostro, anche se piccolino, sia importante». A dar manforte a questa tesi vi sono le cifre: 1’635 sono infatti le ore di pattuglia svolte l’anno scorso. Un impegno che ha portato all’allestimen­to di 107 blocchi stradali e al controllo di 135 persone. Un servizio di prossimità che ha inoltre portato a 65 controlli in merito al rispetto degli orari di chiusura degli esercizi pubblici e 354 per quel che concerne gli enti a rischio. Quest’ultimo, ritenuto un capitolo importante per un paese a ridosso del confine. Per enti a rischio si intende i già citati distributo­ri di benzina e uffici cambi, realtà ben presenti a Stabio, controllat­i dalla polizia al momento della chiusura serale come deterrente per eventuali malintenzi­onati. L’unica rapina avvenuta nel 2017, ai danni di un distributo­re di San Pietro di Stabio, conferma quanto sia importante fornire questo tipo di servizio.

Furti: ‘boom’ di biciclette

Sebbene a livello generale i furti sul territorio di Stabio siano diminuiti, un dato in evidente controtend­enza (anche, più in generale, a livello cantonale) c’è: sono i furti di biciclette: diciassett­e solo nello scorso anno (zero, per contro, nel 2016). Un aumento esponenzia­le che il comandante attribuisc­e a due precise bande di criminali specializz­ate

proprio in questo tipo di furti. Organizzaz­ioni che, però, sono state fortunatam­ente individuat­e e fermate. Per il resto, come detto, si assiste a un calo generalizz­ato: un solo furto con scasso nelle abitazioni (13 l’anno prima) e uno in fabbrica; nessun furto di veicoli a motore (uno nel 2016) e nessun tentato furto

nelle case (contro i sette dell’anno precedente). Anche a Stabio, infine, ci si è occupati di canapa. Da un lato, la piccola inchiesta condotta dagli agenti ha permesso di individuar­e 9 minorenni in possesso di ‘erba’ e, in seguito al lavoro d’indagine, si è arrivati al fermo del fornitore attivo sul territorio. Dall’altro, si è dato seguito alla segnalazio­ne di una possibile coltivazio­ne illegale dello stupefacen­te ‘light’. Coltivazio­ne che, a tutti gli effetti, c’era – sono infatti state rinvenute una quarantina di piante – ma che, si è appreso, era stata autorizzat­a a livello cantonale (senza tuttavia avvisare le autorità comunali).

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TI-PRESS Un servizio, grazie alla collaboraz­ione con Mendrisio, garantito 24 ore su 24

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