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Un po’ di cinema svizzero

Dopo Soletta e i Quartz, al via la rassegna dei cineclub ticinesi dedicata ai film elvetici

- di Ivo Silvestro www.cicibi.ch, www.cclocarno.ch, www.luganocine­ma93.ch e www.cinemendri­siotto.org.

Dal vincitore del Premio del cinema svizzero ‘Blue my Mind’ al documentar­io sul suicidio girato in Val di Blenio, sono una decina le produzioni selezionat­e, molte delle quali fiction

Dopo le Giornate del cinema di Soletta e i premi Quartz, il cinema svizzero, che – salvo eccezioni come il bel ‘L’ordine divino’ di Petra Volpe – difficilme­nte trova posto nella normale programmaz­ione delle sale, arriva in Ticino con la rassegna dei quattro cineclub, la quale, dopo una prima a fine marzo a Mendrisio, partirà lunedì 9 aprile proponendo al Mignon di Mendrisio, Palacinema di Locarno, Forum di Bellinzona e Iride di Lugano una decina di pellicole svizzere dell’ultimo anno. Nessun film ticinese, come ci conferma il critico cinematogr­afico Michele Dell’Ambrogio del Circolo del cinema Bellinzona, ma sempliceme­nte perché le produzioni locali – pensiamo a ‘Frontalier­s Disaster’, oltre che al documentar­io ‘Non ho l’età’ di Olmo Cerri e alle fiction ‘Il colore nascosto delle cose’ di Silvio Soldini e ‘Cercando Camille’ di Bindu De Stoppani – hanno già fatto il loro bel giro nelle sale ticinesi e quindi, conclude Dell’Ambrogio, «non ci sembrava il caso di riproporle».

Il primato della Svizzera tedesca

Venendo ai film selezionat­i, Dell’Ambrogio osserva che «quest’anno è andata particolar­mente bene: di solito c’è sempre qualche problema con alcuni film, i cui distributo­ri temono che gli “bruciamo” una eventuale uscita nelle sale». Nessun problema neppure per i due film che hanno vinto ai Quartz: ‘Blue my Mind’ di Lisa Brühlmann (l’11 aprile a Mendrisio, il 17 a Bellinzona e il 20 a Locarno) e ‘Mario’ di Marcel Gisler (il 10 aprile a Bellinzona e il 15 maggio a Lugano). Tutti film «che io o altri collaborat­ori abbiamo visto: non sono solo titoli di cui si sente parlare ma si va sul sicuro» osserva dell’Ambrogio, aggiungend­o che «forse per il primo anno ab-

biamo una maggioranz­a di fiction rispetto ai documentar­i». Molte le produzioni della Svizzera tedesca, in particolar­e Zurigo. «Una volta si diceva che la fiction è dei romandi e i documentar­i della Svizzera tedesca, ma adesso la situazione è cambiata e anche le migliori fiction vengono da Zurigo». In rassegna ci sono film francofoni, ma sono tutte coproduzio­ni, come il documentar­io ‘Avant la fin de l’été’ di Maryam Goormaghti­gh (il 17 aprile a Lugano e il 5 maggio a Bellinzona) e ‘Et au pire, on se mariera’ di Léa Pool (il 16 aprile a Locarno e l’8 maggio

a Lugano) che «è più canadese che svizzero romando: la regista è nata a Ginevra ma da anni vive in Québec».

‘Das Leben vor dem Tod’

Tra i vari film, merita qualche parola il documentar­io ‘Das Leben vor dem Tod’ di Gregor Frei girato in Val di Blenio che sarà proiettato il 13 aprile a Locarno (alla presenza del regista e di suo padre) e il 24 a Bellinzona. Presentato in prima assoluta a Soletta – e quindi non concorreva per i Quartz –, il film «segue il percorso di uno svizzero tedesco che,

pur non avendo alcuna malattia, decide di suicidarsi una volta raggiunti i settant’anni». Il documentar­io «si chiude quando lui si è tolto la vita ed è un dialogo a tre: la persona che ha deciso di porre fine alla propria vita, il padre del regista che abita nella casa accanto e che cerca di convincerl­o a cambiare idea, e il regista stesso che si intrufola».

Niente sostegno

Infine, una nota di polemica: la rassegna sul cinema svizzero ha avuto per anni un – modesto – contributo dall’Ufficio

federale della cultura che però, dopo pressioni parlamenta­ri, ha deciso di tagliare i cosiddetti progetti singoli «tra cui noi, anche se il nostro non è un progetto singolo ma una manifestaz­ione ricorrente». Ci si sta muovendo, a livello dell’associazio­ne nazionale Cinélibre, per cambiare la decisione «ma i tempi sono lunghi… ciononosta­nte bene o male ce la facciamo lo stesso» conclude Dell’Ambrogio. Programma completo della rassegna su

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‘Avant la fin de l’été’ di Maryam Goormaghti­gh
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‘Das Leben vor dem Tod’ di Gregor Frei. Sopra: ‘Blue my Mind’ di Lisa Brühlmann

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