laRegione

Riforma fisco-sociale fondamenta­le per il Ticino

- Di Samuele Vorpe, resp. Centro competenze tributarie Supsi

Il 29 aprile, il popolo ticinese sarà chiamato a votare sulla riforma fisco-sociale. La parte fiscale, che è anche quella contro la quale è stato lanciato con successo il referendum da parte degli oppositori, prevede in particolar­e degli interventi mirati sul patrimonio delle persone fisiche e giuridiche. Per le prime, si vogliono ridurre le aliquote cantonali massime sulla sostanza, dal 3,5 al 2,5 per mille, per riportare il Canton Ticino ai livelli della media intercanto­nale ed evitare una fuga di contribuen­ti, così come dimostrato dalle statistich­e della Divisione delle contribuzi­oni. Queste ultime, infatti, presentano un saldo negativo tra partenze ed arrivi di oltre un miliardo di franchi di sostanza nel periodo che va dal 2011 al 2015. Se non si dovesse riuscire ad invertire questo trend negativo, il costo della riforma potrebbe essere anche più salato di quello calcolato dal Governo e, questo, a causa della fuga dei contribuen­ti verso Cantoni con aliquote nettamente più favorevoli alle nostre. Aggiungo un’osservazio­ne storica: qualora il Popolo ticinese dovesse accogliere le modifiche della Legge tributaria, si ripristine­rebbero le aliquote in vigore prima della revisione generale della Legge tributaria ticinese, risalente al 1976! Per quanto concerne il capitale imponibile delle aziende, il Parlamento ha, invece, ripreso una norma potestativ­a, già accolta in votazione popolare federale nel 2008 con la Riforma II delle imprese. L’art. 30 cpv. 2 della Legge federale sull’armonizzaz­ione delle imposte dirette dei Cantoni e dei Comuni (Laid) stabilisce che i Cantoni (...)

Segue a pagina 22

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland