Parco del Piano di Magadino: rimettere la chiesa al centro del villaggio!
Lo scritto della signora Claudia Ribi “Cosa sta succedendo con il Parco del Piano di Magadino” pubblicato su AT e anche il 17 marzo su laRegione elenca una moltitudine d’azioni in difesa del terreno agricolo fatte in passato dell’Associazione Piano di Magadino a misura d’uomo; un modo di agire che ho sempre condiviso e sostenuto, anche finanziariamente, pagando la tassa di membro. Tra gli altri punti, la Signora Ribi parla del collegamento autostradale variante 95 bocciato in votazione popolare, collegamento proposto in sostituzione della variante 98, che ci tengo a ricordare aveva ricevuto l’avallo da tutte le associazioni presenti sul territorio cantonale comprese l’Unione Contadini Ticinesi e quelle Ambientaliste. Per la variante 98 nelle zone sensibili con la formazione di terrapieni o manufatti in cemento ricoperti da piantagioni, si sarebbe potuto proteggere adeguatamente i nuclei abitativi; anche perché tanta è stata (ed è) la buona terra vegetale fi- nita direttamente nelle discariche. Di seguito, persone autorevoli avevano ritenuto più idoneo ripescare la variante 95 che tagliava a cesoia il Piano di Magadino, e questo malgrado si lavorasse e pianificasse già il Parco. Ancora oggi mi chiedo come si sia potuto fare un errore così eclatante: senza questo ripensamento, oggi di sicuro si sarebbe circolato sulla variante 98 e i problemi di traffico sarebbero stati molto minori! Spero che nessuno ne abbia a male, tuttavia da agricoltore mi sento di affermare che la situazione attuale, da un punto di vista agricolo, non mi va male, in attesa che arrivi finalmente il collegamento per via tunnel che avrà bisogno di molto meno terreno agricolo. Speriamo che la Confederazione acceleri questo discorso e non lo posticipi come sembrerebbe abbia fatto. È corretto che il Gran Consiglio a grande maggioranza dei parlamentari abbia votato a favore del Parco; ricordo però a scanso di equivoci l’art. 10: il Consiglio dell’Ente è formato da 17 membri e meglio 7 rappresentanti dei Comuni, 2 rappresentanti del cantone, 1 membro del Consorzio correzione del fiume Ticino, 2 membri per gli Enti regionali di sviluppo, 2 membri per gli enti turistici locali, 2 membri per le associazioni agricole e 1 membro per quelle di protezione ambientale! Nello scritto viene erroneamente citato un solo rappresentante del Cantone. È evidente che dopo il quasi unanime voto da parte del Gran Consiglio vi sia stato un errore di percorso a cui è urgente rimediare, nominando il secondo rappresentante dello Stato. Dopo il rappresentante del Dip. del Territorio bisogna giustamente dare la priorità al Dip. Finanze e Economia, che si occupa anche del turismo ticinese, e in particolare alla Sezione dell’Agricoltura che ha le competenze necessarie. Un Parco che non può e non deve essere comandato da chi paga di più – lo ricordo, il finanziamento è del 60% cantonale e 40% dei comuni – ma da chi ci vive e lavora. Dunque nessun allarme, nessuna zizzania né confusione, rimettiamo semplicemente a posto le cose non (ancora) fatte bene e saremo tutti uomini e donne di buona volontà a favore del Parco del Piano di Magadino.