Siria, almeno 100 morti
A Duma si sospetta attacco chimico. Tra le vittime tanti bambini e donne Damasco nega l’uso di gas, in serata accordo coi ribelli. Trump accusa anche Mosca e minaccia intervento militare
Beirut – È una “missione impossibile salvare bambini e donne che stanno soffocando per via dei gas, o feriti nei bombardamenti mentre si trovavano negli scantinati”: Tawfiq Dumani, pseudonimo di uno degli ultimi medici rimasti a Duma, nella Ghuta a est di Damasco, racconta l'inferno degli attacchi governativi. Si sospetta che siano stati usati cloro e gas nervino assieme a barili bomba e missili aria-terra. “Siamo sotto il costante fuoco di ordigni e molti feriti muoiono perché non possiamo soccorrerli”, afferma il medico. Dumani racconta di due distinti attacchi aerei avvenuti sabato pomeriggio e sabato sera: “Nel primo è stato usato probabilmente del cloro, perché le persone sono riuscite a uscire dai rifugi sottoterra e chiedere aiuto. Nel secondo invece deve essere stato usato gas nervino, perché molte famiglie sono morte subito, senza poter riuscire a fuggire”. Secondo la Protezione civile locale, in entrambi gli attacchi governativi sono stati presi di mira edifici i cui sotterranei erano pieni di sfollati, per lo più famiglie. “I soccorsi sono stati resi quasi impossibili dal fatto che si era già fatto buio e che prima, durante e dopo gli attacchi con gas piovevano bombe convenzionali su tutta Duma”, aggiunge. Altri soccorritori confermano la difficoltà di raggiungere i feriti. “Negli ultimi otto giorni il regime ha colpito tre cliniche e diverse ambulanze. E di medici siamo rimasti in poche decine per una popolazione di oltre centomila civili”, afferma. Per Tawfiq Dumani la difficoltà maggiore è “soccorrere i bambini che si sentono soffocare, perché in mancanza di strumentazioni adatte non si riesce a fargli inalare per bocca le sostanze calmanti”.