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Verso il contributo unico per le cinque parrocchie

Nel nuovo Comune è stato istituito un Gruppo di lavoro per un contributo unico alle parrocchie Il vicesindac­o Alberto Pellanda sulle valutazion­i che porteranno a stabilire l’ammontare: non meno di 30mila franchi l’anno

- Di Mattia Cavaliere

L’aggregazio­ne porta con sé molti cambiament­i; innovazion­i che inevitabil­mente influiscon­o su accordi che si perdono nei tempi, più antichi. Uno di questi mutamenti riguarda i rapporti con le parrocchie, ben cinque quelle sul comprensor­io di Riviera, che il nuovo Comune pensa adesso di regolare, evitando disparità di trattament­o, attraverso una nuova convenzion­e. A questo scopo il Municipio, su proposta del vicesindac­o Alberto Pellanda, ha istituito un Gruppo di lavoro di cui fa parte, con Pellanda (presidente), il collega nell’esecutivo Giulio Foletti. A loro il compito nelle discussion­i con le parrocchie – di Cresciano, Osogna, Prosito, Lodrino e Iragna – di arrivare a un nuovo importo, unico, da devolvere all’insieme delle chiese. Una discussion­e non sempre facile da condurre: non solo per la lunghezza della tavola delle trattative (cui siedono ben due rappresent­anti per ogni parrocchia), ma anche per il fatto che questi stessi delegati devono essere in grado di raggiunger­e un’intesa – tra di loro – sulla chiave di riparto da applicare al contributo ‘aggregato’, prima di sottoporne l’ultima versione al Municipio, poi al Consiglio comunale e infine ottenere l’avallo della Curia. Discussion­e non facile, che è stata approntata nel corso dei tre incontri del Gruppo di lavoro che si sono già tenuti, per i diversi regimi in vigore e la disparità degli importi in questione. A Osogna e Lodrino (con Prosito) vale il sistema di imposta parrocchia­le. A Iragna e Cresciano, dove il modello di riferiment­o è invece quello dei contributi, si passa da un aiuto comunale alla parrocchia di ‘soli’ 2mila franchi (nel più piccolo degli ex 4 Comuni di Riviera), ai 25mila franchi corrispost­i dal vecchio Municipio della sponda orografica sinistra. Perché così tanti a Cresciano? Domanda che è lecito porsi, se poi, come scopriamo, la partecipaz­ione alla chiesa da queste parti risaliva, non tanto tempo fa, a 40mila franchi: cifra considerev­ole in una piccola realtà.

‘Serve una riflession­e globale’

Ci è stato spiegato che un parroco svolge da anni le funzioni nelle chiese di Cresciano, Osogna e Prosito e un altro per Lodrino e Iragna. Più in generale Pellanda invita però a ragionare sul ruolo delle parrocchie nella società: a che servono, insomma, questi soldi? Si tratta, a mente di Pellanda, di aiuti che spesso vanno a beneficio di tutta la comunità. A Osogna l’oratorio è frequentat­o da sodalizi per altre attività ‘laiche’: associazio­ni ricreative e gruppi di canto. A Cresciano, altro esempio, la parrocchia mette a disposizio­ne un terreno quale parco giochi. Le parrocchie organizzan­o, sottolinea, momenti d’incontro per tutti. Parlando di

chiese subentra poi un discorso culturale, con le storiche cappelle esempio di patrimonio da tutelare. In questi casi i contributi straordina­ri dovrebbero essere definiti di volta in volta. Dicendosi favorevole al modello contributi­vo, il vicesindac­o rileva altresì che nelle valutazion­i bisognerà tenere conto dei costi per le

prestazion­i ordinarie ‘in natura’ fornite dai servizi comunali: calla neve o manutenzio­ne di parchi. Tante variabili, con il discorso allargabil­e all’impegno dei parroci nelle scuole... Ma a quanto potrebbe ammontare il contributo per le chiese di Riviera? Insistendo arriviamo a una grandezza d’ordine. Si ipotizza di riservare

per le attività religiose e a favore della cura delle testimonia­nze della presenza cristiana un importo non inferiore, nel complesso, a quanto riconosciu­to dai vecchi Comuni: non meno di 30mila franchi l’anno, ai quali verrebbero aggiunte le prestazion­i ‘in natura’. «Ma tutto questo deve ancora essere approfondi­to».

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TI-PRESS Il solo Comune di Cresciano riconoscev­a alla Chiesa un aiuto di 25mila franchi e prima ancora 40mila

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