Microsoft vola sulla nuvola
Microsoft esce dalle “finestre” Windows per volare sempre più sulla “nuvola”. E magari tagliare il prestigioso traguardo di essere la prima società a valere 1 trilione – o mille miliardi – di dollari in Borsa. Wall Street crede nella trasformazione che l’amministratore delegato (Ceo) Satya Nadella sta attuando da quando, quattro anni fa, è entrato in carica e che a fine marzo ha subito una forte accelerazione con una radicale riorganizzazione interna. Il “vecchio” business del sistema operativo Windows (che in italiano vuol dire appunto “finestre”), con cui per 43 anni Microsoft si era identificata ed era cresciuta, d’ora in poi non è più il centro della strategia del Ceo, che punta tutto invece sui servizi “cloud” (nella nuvola): la fornitura via Internet alle aziende, con una sorta di abbonamento, sia del software sia delle infrastrutture necessarie a sviluppare programmi e applicazioni, a gestire banche dati e analizzare tutte le informazioni immagazzinate.
Il Ceo cinquantenne di Microsoft ha fatto carriera scommettendo sul ‘cloud computing’ e, sostengono gli analisti, ha trovato il giusto passo
Il cloud computing è il business del futuro, una rivoluzione rispetto al modello di business delle tradizionali case di software come Microsoft, abituate a vendere licenze di software che privati e aziende usano poi sui propri computer. Viste le sue potenzialità di crescita, è un mercato su cui la concorrenza è accesissima, con tutti i Big dell’alta tecnologia scesi in campo all’assalto del numero uno, Amazon che con Aws (Amazon web services) controlla il 51% del mercato. Microsoft è al secondo posto con il 17% di quota di mercato, ma il suo servizio “nella nuvola” Azure sta rapidamente guadagnando terreno: nel quarto trimestre 2017 (ultimi dati disponibili) il fatturato di Azure è quasi raddoppiato (+98%). E così il suo responsabile Scott Guthrie è stato premiato nella ristrutturazione decisa da NadeIla: non è più il capo solo della piattaforma cloud, ma anche di quella Windows e dell’AI (Artificial Intelligence) e da lui dipende inoltre il business della realtà aumentata HoloLens. Rajesh Jha, finora responsabile di Office, è diventato il capo di un’altra nuova divisione chiamata Esperienze & apparecchi, che comprende l’ibrido pc/laptop Surface, i prodotti Office per la produttività e anche lo sviluppo di nuove applicazioni di Windows. Harry Shum resta al suo posto, a guidare la squadra di ingegneri AI + ricerca, focalizzata sulle novità tecnologiche che possono essere usate in futuri prodotti di Microsoft. Terry Myerson, che era il responsabile di Windows e degli apparecchi basati su questo sistema operativo, ha invece lasciato Microsoft dopo 21 anni, segnando la vera e propria fine di un’epoca.
Il servizio Azure sta guadagnando terreno e per il Ceo Nardella siamo solo agli inizi di una grande crescita. I mercati gli credono.
Per Nadella “siamo solo all’inizio della crescita del nuovo business della ‘nuvola’ – ha detto il Ceo agli analisti commentando i risultati dell’ultimo trimestre –. Ci sarà una domanda sempre maggiore mentre avanza la digitalizzazione di ogni città, ogni fabbrica, ogni ospedale e così via”. Wall Street gli crede, come già accennato. E infatti da quando Nadella è in carica le quotazioni di Microsoft sono risalite del 140%, mentre l’indice Dow Jones della Borsa è aumentato solo del 58%. Negli ultimi 12 mesi la performance è stata del 38% contro il 16% del Dow. E la capitalizzazione è arrivata a 690 miliardi, più di Amazon (673) e quasi come quella di Alphabet (Google, 706). Ancora lontana da Apple (854 miliardi), ma secondo l’analista Keith Weiss di Morgan Stanley le azioni di Microsoft dovrebbero arrivare a 130 dollari dagli attuali 92: se questo target fosse davvero raggiunto, la sua capitalizzazione in Borsa diventerebbe appunto un trilione di dollari. “Le soluzioni
‘cloud’ di Microsoft, che vanno dalle infrastrutture di base ai servizi fino alle applicazioni, differenziano la sua offerta da quella degli altri giganti Amazon e Google – sostiene Weiss –. Inoltre la combinazione della ‘nuvola’ di Microsoft con la sua base preesistente di clienti aziendali e la sua larga rete di distributori e sviluppatori dovrebbe continuare a farle guadagnare quote di mercato nei prossimi tre anni”. Di Nadella
i partner e gli investitori apprezzano il modo in cui sta gestendo la transizione di Microsoft. Il cinquantenne di origine indiana, laureato in Ingegneria al Manipal institute of technology, si era trasferito negli Stati Uniti nel 1988 per ottenere il master in Informatica alla University of Wisconsin-Milwaukee. Dopo un paio d’anni di lavoro a Sun Microsystems, nel ’92 è entrato in Microsoft e ha fatto carriera fino al top proprio scommettendo per primo sul futuro della “nuvola”. “Il cambiamento dal mondo di Windows a quello di Azure è incredibilmente rivoluzionario – ha osservato il venture capitalist Brad Silverberg, ex Microsoft –. Se vai troppo veloce puoi distruggere il tuo business. Se vai troppo lento diventi un dinosauro”. Nadella sembra aver ingranato il ritmo giusto.