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Reazione sì, ma che fatica

Dopo l’1-6 con il Vaduz il Chiasso vince a Wohlen. Capitan Monighetti: ‘L’esonero di Abascal anche colpa nostra’.

- Di Emiliano Rossi

Dopo un 6-1 che pesava come un macigno, dopo l’addio ad Abascal, a Wohlen il Chiasso doveva vincere. Lo ha fatto, faticando forse più del previsto. I padroni di casa sono stati i primi a passare in vantaggio, in una gara alquanto pirotecnic­a, con un colpo di testa di Hajrovic svettato in cielo su corner. E che dire delle altre due reti? Sul 2-1 momentaneo, Seferi è andato via a Martignoni, non in un periodo fortunato, mentre il 3-3 è stato un autentico regalo di Russo, che ha inavvertit­amente servito palla allo stesso Seferi, il quale ha solo dovuto porgerla al cecchino Tadic. Insomma, il Chiasso ci ha messo del suo per portare una squadra in crisi profonda, già autorelega­ta da mesi, vicina a un risultato positivo. Ha prevalso la grinta, sottolinea nel finale Monighetti, che è stato autore di una doppietta, la prima della sua carriera: simbolico, probabilme­nte, che le due reti, quella del 2-2 allo scadere del primo tempo con un tap-in dopo un corner e poi con un gesto di prestigio nell’aggiustars­i la sfera sul petto nel definitivo 4-3, siano arrivate da lui. L’1-1 invece è nato da un’azione corale, con un gesto di opportunis­mo di Josipovic per Hamadi. «Cosa non andava più con Abascal? Penso che le altre squadre ormai ci conoscevan­o troppo bene e non siamo riusciti a trovare soluzioni alternativ­e, inoltre ci si è messa la sfortuna».

Baldo Raineri: ‘I ragazzi hanno disputato la partita che serviva’

Non è mai banale, Monighetti... «Ci sentiamo un po’ in colpa per l’esonero del mister, in fondo la responsabi­lità è nostra, siamo sempre stati noi ad andare in campo, però quando le cose vanno male non si può licenziare un’intera squadra e paga l’allenatore per tutti. Già il giorno dopo con Raineri ci siamo rimessi sul pezzo, per assimilare i suoi concetti e cercare di andare verso un finale di stagione con più soddisfazi­oni che delusioni». In pochi giorni, il nuovo mister ha potuto portare pochi concetti basilari, aiutato dal fatto che il suo gioco, offensivo e basato su verticaliz­zazioni, non è antitetico a quello di Abascal.

In merito alla settimana calda anche coi tifosi, il capitano osserva: «Pagano il biglietto ed è giusto che dicano la loro, quando le cose vanno male ci urlano di tutto e ci sta. Ci terrei a dire che

non facciamo apposta a giocar male o a far figure, ce la mettiamo tutta ogni giorno». «Hanno fatto la partita che serviva, dopo una settimana pesante: hanno dato grande ritmo, giocando in verticale. Ora avremo una settimana lunga per lavorare – aggiunge Raineri –. Cosa non andava prima? Non ero sul campo o in spogliatoi­o, non mi permetto di giudicare».

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TI-PRESS/CRINACI Prima doppietta in carriera per Michele Monighetti

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