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Salute: costi in salita e responsabi­lità

- Di Amanda Rückert, deputata Lega

I costi della salute continuano ad aumentare per molte ragioni e che coinvolgon­o tutti gli assicurati. Tra queste un certo ruolo lo riveste certamente l’invecchiam­ento della popolazion­e, che pur essendo spesso citato come causa principale è in realtà solo uno tra i tanti fattori, che influisce sull’aumento dei costi molto meno di quanto si tende a pensare e forse anche secondo modalità diverse rispetto a quelle che s’immaginano. È vero che l’aumento della speranza di vita porta alla registrazi­one di maggiori costi legati alla salute: mediamente infatti una persona di 80 anni (...)

(...) sollecita infatti il sistema sanitario con maggiore frequenza rispetto ad una persona di 40, poiché di regola bisognosa di maggiori cure, sempliceme­nte legate all’età. Quando parliamo di sanità, è un dato incontesta­bile il fatto che gli anziani costano. E in Ticino, il Cantone con l’età media più elevata della Svizzera, ciò è forse anche più percettibi­le che in altri Cantoni. Tuttavia, se si prendono in consideraz­ione gli anni che ad una persona rimangono da vivere, l’effetto dell’età sui costi va a perdersi: ciò che davvero ha un impatto sui costi è in realtà il periodo che precede il decesso di una persona, poiché i tentativi per salvarne ed allungarne la vita portano spesso a spese considerev­oli. In altre parole quindi, vivere più a lungo è più costoso che morire – e questo indipenden­temente dall’età. Con una popolazion­e destinata ad una speranza di vita maggiore, i conti sono presto fatti. E l’opinione diffusa secondo cui l’aumento dei costi sia unicamente (o quasi) legato all’incedere dell’età, forse, è da rivalutare. Ma in realtà non è questo il punto. Discorsi fatalisti sull’ineluttabi­lità dell’invecchiam­ento della popolazion­e e sui suoi rischi per il sistema sanitario sono spesso portati come uno dei capri espiatori per un problema le cui cause sono invece di natura collettiva. Infatti, le soluzioni per contenere l’esplosione dei costi della salute coinvolgon­o soprattutt­o coloro che causano tale esplosione. Vale a dire giovani e anziani, sani e malati. Insomma, tutti noi assicurati e forse talvolta un po’ ipocondria­ci. Al giorno d’oggi, la nostra salute può essere considerat­a al pari di un bene di lusso: l’innovazion­e tecnologic­a in campo medico permette cure all’avanguardi­a e le aspettativ­e di una vita più sana ci portano a “consumare” prestazion­i sanitarie con più facilità e frequenza. Sono diversi i fattori che possono spiegare questo fenomeno. Tra questi, ci sono la troppa fiducia nella tecnologia e l’uso di internet. Uno scetticism­o diffuso accompagna sempre più le classiche diagnosi di raffreddor­e o tosse: un piccolo malanno e subito si fissa l’appuntamen­to dal medico, meglio ancora se dallo specialist­a. Specialist­a che a sua volta fatica sempre più a convincere il paziente delle sue competenze: meglio usare uno dei nuovissimi macchinari medici appena installati, piuttosto che affidarsi all’esperienza decennale di un profession­ista. Solo il meglio per la nostra salute, giusto? E poi c’è lui, l’autorità unica e inconfutab­ile in qualsiasi campo: il dottor Google. Basta una semplice ricerca e in pochi attimi si apre un mondo di conoscenza e sapere accessibil­e a tutti. Chiunque si sia affidato alla ricerca in rete sa però che nella maggior parte dei casi, passare da una comune febbre a temere di avere un tumore al cervello è questione di pochi click. Il nostro livello di conoscenza in realtà non aumenta, siamo solo molto bravi a farci suggestion­are e decidere di correre ai ripari facendo costosi check-up, magari usando uno dei nuovissimi macchinari medici appena installati, secondo il motto “solo il meglio per la mia salute”. Si era detto che l’evoluzione demografic­a non è il punto principale su cui bisogna riflettere quando si parla di aumento dei costi della salute. Eppure, ad un elemento legato all’invecchiam­ento ci si può forse affidare: impariamo dalla lentezza e dalla saggezza di chi ha già vissuto una vita intera, fermandoci a riflettere sul contributo e sulla responsabi­lità che ognuno di noi ha nel provocare la crescita dei costi della salute.

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