laRegione

Conti oltre il guado

Consuntivo 2017 con 80 milioni d’avanzo d’esercizio. Ben 114 i milioni in più

- Di Aldo Bertagni

Ottanta milioni di utile. Anzi 80 e 400mila franchi, per la precisione. Quando a preventivo si era calcolato un disavanzo d’esercizio pari a 33,7 milioni. Detta altrimenti, i conti 2017 dello Stato hanno chiuso con ben 114 milioni in più di quanto previsto. Un anno che resterà nella memoria non solo per il brillante utile d’esercizio. Su un bilancio complessiv­o che ormai supera i 3 miliardi e mezzo di franchi, si sono infatti registrati anche altri elementi fondamenta­li delle finanze pubbliche. Intanto l’autofinanz­iamento – spia dello stato di salute finanziari­o – che si attesta a 279 milioni e mezzo (con ben 122 milioni in più rispetto al preventivo) e il cui grado (indice di valore) raggiunge il 119 per cento. A cosa si deve cotanta abbondanza? Semplice. Il totale delle spese correnti riportate nel 2017 ha conosciuto addirittur­a una lieve riduzione (quasi 3 milioni in meno), mentre i ricavi correnti sono andati oltre i 110 milioni. Il Consiglio di Stato spiegherà domani, per bocca dei propri ‘ministri’, la formula magica di tanta e imprevista abbondanza. Intanto si può affermare che, come riporta una nota del governo, erano nove anni (l’ultima volta nel 2008) che non si registrava più una riduzione del debito pubblico; si attesta ora a 1,9 miliardi di franchi. Gli investimen­ti si sono attestati invece a poco meno di 235 milioni, vale a dire nella media degli ultimi tempi. Il numero che fa il “botto”, ovviamente, è riferito all’utile d’esercizio – già a inizio marzo si era parlato di oltre 60 milioni [cfr. ‘laRegione’ 9/3/’18] – e rappresent­a un migliorame­nto non indifferen­te (+114 milioni) da inserire, a detta del Consiglio di Stato, “in una tendenza registrata a livello nazionale” ma anche determinat­o da entrate di natura straordina­ria. In particolar­e si sono registrati 26 milioni in più dalle imposte suppletori­e (vale a dire riferite ad altri anni fiscali) e multe; quasi 21 milioni in più del previsto dalla quota d’imposta preventiva; 20,6 milioni in più dalla Banca nazionale; quasi 18 milioni non preventiva­ti dal Ministero pubblico per devoluzion­i allo Stato e infine 15 milioni e mezzo in più dalle imposte di succession­e e donazioni. “Considerat­a la natura straordina­ria di queste maggiori entrate – scrive il Consiglio di Stato – il risultato finanziari­o del 2017 va quindi valutato con prudenza”. E però non si può ignorare anche il buon andamento delle entrate fiscali (vedi articolo sotto); nel messaggio specifico, infatti, si riporta un aumento complessiv­o pari a 77 milioni e si annota che le ragioni alla

base di questo incremento sono da ricondurre anche alla crescita dei gettiti di competenza delle persone fisiche (+16,8 milioni di franchi) e dell’imposta alla fonte (+2,1 milioni). La spesa, come detto, ha marciato sul posto grazie a

importanti risparmi (quasi 34 milioni) alla voce “Contributi a enti pubblici e terzi”. Conti decisament­e sorridenti, dunque, ma il governo vola basso. Non si lascia prendere dall’euforia. Non siamo ancora all’equilibrio struttural­e, avverte, perché pesano i fattori straordina­ri. Il che vuol dire “continuare sulla via tracciata con la stessa determinaz­ione finora dimostrata (...) senza cedere a pressioni di corto termine”. Come dire, la nostra politica non cambia.

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Cambio di presidenza ieri in governo, il timone va a Claudio Zali. La foto ufficiale del ‘passaggio’
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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Un ottimo risultato che va stabilizza­to, sostiene il Consiglio di Stato

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