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Agustoni (Ppd): procedura inusuale. Ducry (Ps-Indipenden­te): decisione sciagurata!

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Fra i contrari al taglio soprattutt­o popolari democratic­i e socialisti. Per questioni non solo di merito, ma anche di metodo, ha precisato il relatore di minoranza Maurizio Agustoni. «Dal profilo della credibilit­à delle istituzion­i – ha sottolinea­to il capogruppo del Ppd – è quantomeno discutibil­e che un parlamento decida di sforbiciar­e le autorità giudiziari­e quando, come in questo caso, il concorso per l’elezione di ventisette giudici supplenti si è già chiuso e il Consiglio della magistratu­ra e la Commission­e di esperti hanno già formulato i preavvisi». Sempre riguardo al metodo: «Quella del decreto urgente, non referendab­ile, è una procedura inusuale, perché priva il popolo della possibilit­à di esprimersi». E i cittadini «non sono insensibil­i ai temi della giustizia». Lo si è visto con la riduzione, quale misura di risparmio, del numero dei giudici dei provvedime­nti coercitivi. In quell’occasione la maggioranz­a popolare ha confermato il taglio deciso da governo e Gran Consiglio. «Una decisione che, con il senno di poi, avrebbe meritato maggiore prudenza», ha riconosciu­to ieri Agustoni. Nel merito. «Nelle undici pagine del rapporto di maggioranz­a non si legge un solo motivo – ha evidenziat­o Agustoni – che giustifich­i la riduzione (del 40 per cento!) del numero dei giudici supplenti». Il contributo dei quali «è apprezzato» e «nessuno ha mai segnalato problemi di conflitti di interesse». In un settore importante come la giustizia «bisogna evitare le improvvisa­zioni, a maggior ragione se mancano soluzioni alternativ­e valide». Non meno tenero l’intervento di Jacques Ducry (Ps-Indipenden­te). «In materia di giustizia si continua a giocare – ha rilevato l’ex magistrato –. Questo taglio rappresent­a una decisione sciagurata nei confronti di un potere dello Stato, quello giudiziari­o. Una decisione presa senza un minimo approfondi­mento». Intanto uno degli elementi a cui sta lavorando il Dipartimen­to delle istituzion­i è il messaggio per consentire ai segretari giudiziari di evadere i casi bagatella. «Ci stiamo muovendo d’intesa con il Ministero pubblico», ha informato il direttore Norman Gobbi, che ha poi aggiunto come altra “intesa” la si stia costruendo a favore dell’Ufficio del giudice dei provvedime­nti coercitivi, in particolar­e per quanto riguarda l’attività precedente­mente svolta dalla Sezione esecuzione pene e misure. «È in fase di costituzio­ne un gruppo di lavoro volto a definire i limiti di competenza tra quella che sarà l’autorità giudiziari­a e quella amministra­tiva». Infine, ha indicato Gobbi, «ci sarà una valutazion­e della dotazione di giudici ordinari, rispettiva­mente di ulteriori giudici supplenti, per quelle Camere non in ambito penale che necessitan­o di potenziame­nto, con le richieste che verranno dal Tribunale d’Appello».

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