Caritas chiede strategia nazionale
Caritas ritiene, al contrario dell’Ufficio federale di statistica (Ust), che la tendenza al rialzo del tasso di povertà registrato in Svizzera negli ultimi anni non sia solamente riconducibile a una fluttuazione statistica. Secondo l’organizzazione non governativa (Ong) si tratta invece di un vero e proprio aumento: il numero di persone povere è in crescita per la seconda volta consecutiva, nonostante un clima congiunturale economico favorevole, ha precisato ieri in un comunicato in reazione alla pubblicazione dei dati dell’Ust. Caritas ha anche sottolineato come 140mila persone siano povere anche se occupate. Inoltre i maggiori rischi che portano alla povertà sono “una formazione carente, la perdita del posto di lavoro, uno o più bambini piccoli in una famiglia, così come le separazioni e i divorzi”, si legge nella nota. “La povertà – prosegue il comunicato – non è un problema marginale, ma la nuova sfida politico-sociale”. Per questo motivo, secondo l’Ong, è necessario mettere in atto una strategia nazionale definita in collaborazione tra la Confederazione, i Cantoni e i Comuni. Le attuali misure volte a diminuire la povertà, come l’assistenza sociale, infatti, non fanno altro che aggravare il problema, ha infine aggiunto Caritas. ATS/RED