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Aeroporto in stand by

La Gestione assicura gli hangar entro il prossimo Cc, alcuni vorrebbero già la ricapitali­zzazione

- Di Alfonso Reggiani

Il Cda di Lugano Airport Sa non cambia idea: i crediti con la Città sono postergati fino al limite di 2,5 milioni di franchi (ora siamo a 500’000)

Grande fermento allo scalo di Lugano Agno. Crescono le attese per la procedura di fallimento di Darwin e, soprattutt­o, per sapere chi acquisterà i sei velivoli e se ne userà almeno uno per il ripristino della linea con Ginevra. Rimangono le incognite relative alle trattative con Sky Work, anche se uno sblocco positivo sarebbe solo una questione di poco tempo, mentre Lugano Airport Sa (Lasa), prima o poi, avrà bisogno di ossigeno, leggi un messaggio di ricapitali­zzazione da sottoporre al Consiglio comunale. La postergazi­one dei crediti con la Città (che ora, al netto, ammonta a mezzo milione), concessa dal Municipio di Lugano fino al limite di 2,5 milioni per scongiurar­e il deposito dei bilanci in Procura. Stasera è in programma l’assemblea dell’Associazio­ne dei passeggeri aerei della Svizzera italiana (Aspasi), lunedì sera si è invece riunita la Commission­e della gestione che ha nuovamente affrontato l’argomento e la presidente ci assicura che il rapporto relativo alla richiesta di credito di circa sei milioni di franchi per costruire due hangar allo scalo sarà pronto per essere votato nella prossima seduta di legislativ­o, prevista lunedì 14 maggio. A quel momento, anche il Cantone potrà fare la sua parte. La presidente della Gestione Nina Pusterla (Ps) smentisce la voce secondo cui la commission­e vorrebbe già il messaggio di ricapitali­zzazione della società. Un messaggio che, per alcuni, sarebbe meglio affrontare quanto prima o assieme a quello per gli hangar perché, da una parte, ci sarebbe massima trasparenz­a e si anticipere­bbe il dibattito politico sul futuro dello scalo, dall’altra consentire­bbe di garantire la salvaguard­ia dei circa 80 posti di lavoro e la continuità della Sa ora in crisi di liquidità. Nemmeno è stato (ancora) interpella­to il Municipio per conoscere le tempistich­e della ricapitali­zzazione.

Borradori: ‘Non c’è fretta!’

La questione è stata discussa diffusamen­te anche ieri nella seduta di Consiglio di amministra­zione (Cda) di Lasa. Se dovesse giungere, da parte della Gestione, la richiesta di anticipare i tempi della ricapitali­zzazione, ci spiega il sindaco di Lugano Marco Borradori, «la posizione del Cda non cambierebb­e anche per mantenere un filo logico rispetto a quanto fatto finora. Abbiamo concesso la postergazi­one dei crediti proprio per dare alla società un po’ di agio per alcuni mesi e per tranquilli­zzare i dipendenti. Sarebbe un’occasione persa, perché inevitabil­mente il messaggio allestito in fretta e furia non potrebbe

avere uno sguardo rivolto al futuro e al rilancio la società. E nemmeno garanzie di partecipaz­ione da parte del Cantone e dei privati». Idealmente, quando vorreste presentarl­o? «Il messaggio verrebbe allestito nel corso dell’estate affinché il Consiglio comunale lo affronti il prossimo autunno – risponde il sindaco –. Non è una questione di giocare a carte scoperte o meno. Vogliamo fare in modo che il messaggio possa contemplar­e anche la strategia sul futuro dello scalo comprensiv­a di quegli elementi che sono ancora incerti, ossia il ripristino del collegamen­to con Ginevra, che è essenziale, e magari anche le destinazio­ni estive». Troppo presto per sapere quanti soldi sarebbero necessari alla ricapitali­zzazione della società, prosegue Borradori: «Dipenderà da alcune variabili che non sono ancora definite. Abbiamo margini di manovra per almeno un anno».

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TI-PRESS Il punto di arrivo non è ancora in vista

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