laRegione

Bodycam in arrivo

Lugano tornerà alla carica dopo l’esperienza positiva della polizia di Zurigo

- di Fabio Barenco/Ats

Michele Bertini: ‘Chiederemo al Cantone di adattare la base legale per consentire l’uso di telecamere incorporat­e nella divisa’

Poliziotti muniti di telecamere incorporat­e nella loro divisa a Lugano. È uno scenario possibile, dopo che un progetto pilota effettuato a Zurigo ha stabilito che la dotazione da parte di agenti delle cosiddette ‘bodycam’ ha effetti positivi. Per questo motivo Michele Bertini, vicesindac­o e capo del Dicastero sicurezza e spazi urbani di Lugano, ha dichiarato a ‘laRegione’ che la Città tornerà alla carica – nuovamente –, chiedendo al Dipartimen­to delle Istituzion­i del Canton Ticino di rivedere la base legale che attualment­e non permette l’uso di questo tipo di videosorve­glianza. «La polizia e il Municipio della Città di Lugano – afferma Bertini – ritenevano, già da qualche anno, di voler dotare gli agenti del proprio corpo di polizia di questi strumenti di videosorve­glianza mobile portati sul corpo. Il Cantone ci aveva risposto che la base legale attuale non lo permette, ma che sarebbero stati pronti a rivederla, dopo aver avuto accesso ai risultati degli studi in corso in situazioni analoghe in Svizzera». I risultati adesso ci sono e sono positivi. Non è quindi da escludere che prossimame­nte il Dipartimen­to delle Istituzion­i possa proporre una modifica legislativ­a per permettere alle polizie comunali l’uso di questi strumenti di videosorve­glianza. Ma quali sono gli effetti positivi delle ‘bodycam’? Ieri Richard Wolf, responsabi­le del Dicastero polizia di Zurigo, ha dichiarato in una conferenza stampa che esse rappresent­ano uno strumento di «de-escalation»: nella maggior parte dei casi è bastato che gli agenti dichiarass­ero alla persona da controllar­e la loro intenzione di accendere il dispositiv­o, per calmare la situazione. L’analisi dei risultati del progetto pilota ha poi mostrato che le telecamere integrate nella divisa riducono i casi di attacchi o aggression­i contro gli agenti di circa un terzo. Senza ‘body cam’ si registrano in media 6 casi di violenza contro agenti ogni mille interventi, con le microcamer­e il tasso scende a 3,9. Ciò significa che le ‘bodycam’ permettere­bbero di evitare circa 50 aggression­i nei confronti degli agenti all’anno, ha precisato il municipale Wolff. «Riteniamo prezioso – sottolinea dal canto suo Bertini – dotare gli agenti di questi strumenti, che lavorano in contesto cittadino come quello di Lugano. Siamo convinti che possano aiutare per garantire l’incolumità degli agenti e, soprattutt­o, per poter ricostruir­e i fatti in maniera certa. E questo a beneficio di tutti». Quella effettuata a Zurigo è stata la prima sperimenta­zione di lunga durata (36 settimane) in Svizzera. In mancanza di norme legali specifiche in materia, il municipio cittadino ha elaborato il regolament­o sulla base dell’ordinanza comunale sulla protezione dei dati. Esso prevede che i poliziotti non possono filmare di nascosto: gli agenti che utilizzano una microcamer­a devono essere riconoscib­ili da una scritta sulla loro divisa e devono informare le persone controllat­e ogniqualvo­lta accendono il dispositiv­o. Anche le persone fermate per un controllo hanno la possibilit­à di chiedere l’attivazion­e della microcamer­a. Le registrazi­oni saranno di regola cancellate automatica­mente dopo 100 giorni, a meno che si decida di utilizzarl­e nell’ambito di un procedimen­to penale. Sulla base di questa sperimenta­zione il responsabi­le della polizia zurighese ha quindi sottoposto ai colleghi dell’esecutivo la proposta di rendere definitivo l’uso di microcamer­e. La richiesta dovrà ora essere esaminata anche dal Consiglio comunale, che avrà quattro anni di tempo per elaborare la relativa base legale. Anche in Ticino sembrerebb­e si stia andando in questa direzione: «In base all’esperienza positiva di Zurigo, chiederemo al Dipartimen­to delle istituzion­i di adattare la base legale» per dotare gli agenti di ‘bodycam’, afferma il vicesindac­o di Lugano. «Abbiamo inoltre già svolto un sondaggio all’interno del corpo di polizia, dove una larga maggioranz­a si era espressa a favore di questi strumenti».

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Il vicesindac­o Michele Bertini: chiederemo al Cantone di adattare la base legale
 ?? KEYSTONE/TI-PRESS ?? Poliziotta con microcamer­a a Zurigo
KEYSTONE/TI-PRESS Poliziotta con microcamer­a a Zurigo
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Il vicesindac­o Michele Bertini

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