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La biodiversi­tà cresce anche in giardino

Tra i progetti del Wwf c’è quello della ‘Charta’. E perché non il label di città biodiversa?

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Salvaguard­are il verde sul territorio non è soltanto questione di pianificaz­ione. È anche questione di cura, intesa come protezione della natura e della biodiversi­tà locale. Minacciata, anch’essa, dall’attività dell’uomo e dalle esigenze che detta la società di oggi. È questo uno dei tanti temi su cui è impegnato il Wwf, ieri riunito in assemblea. Occasione per fare il punto sull’attività e sui progetti a venire. Uno di questi, su cui già ci si sta impegnando, è il ‘label’ di città biodiversa. «È ancora soltanto un’idea, ci vuole tempo per far maturare un concetto simile, ma ci vogliamo impegnare per questo». Così Marta Falabrino, incontrand­o la stampa prima dei lavori assemblear­i. Così come esiste il label di città dell’energia, tanto per citarne uno, perché non promuovere anche chi si impegna virtuosame­nte a favore della natura? «Noi stiamo lavorando nel Sottocener­i, in particolar­e con la Città di Lugano». Città che ha già aderito alla “Charta dei giardini” e in cui si stanno sviluppand­o altri progetti in favore della biodiversi­tà, come quello che mira a riportare le farfalle nelle zone urbane. «Crediamo che sia l’ente pubblico a dover dare il buon esempio – riprende Falabrino –. Quanto prevede la Charta dei giardini sono raccomanda­zioni che dovrebbero ritenere anche i privati». Come ad esempio il fatto di non tagliare prati e aiuole ogni tre giorni, lasciando la possibilit­à alle erbe e ai fiori di crescere. Lugano ha certificat­o in questo modo sette giardini comunali. «Così si sensibiliz­za anche la popolazion­e». Un altro progetto che sta tenendo parecchio impegnato il Wwf è quello del Parco del Piano di Magadino. «Finalmente questo ente ha iniziato a lavorare», si rallegra Massimo Mobiglia, presidente del Wwf. «Pian piano stiamo entrando nell’operativit­à – conferma Francesco Maggi, che come responsabi­le di Wwf Ticino siede nel comitato del Consiglio di Fondazione –. Dal 1° luglio entrerà in funzione la direttrice Alma Sartoris, ma il lavoro per noi continuerà. Il progetto infatti è buono ma è anche molto ambizioso: sono previste 60 misure nel primo quadrienni­o». Con l’obiettivo di valorizzar­e e sostenere la più grande area verde di pianura del Ticino.

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