laRegione

Sulla strada, ‘rifletti’

Dipartimen­to delle istituzion­i e associazio­ni d’accordo: la prevenzion­e è responsabi­lità di tutti

- di Jacopo Scarinci

La campagna di sensibiliz­zazione durerà fino a tutto il 2019

Nel 2017 l’82 per cento degli incidenti ha visto il coinvolgim­ento di almeno un’automobile. Dimostrazi­one del fatto che la prevenzion­e e la sensibiliz­zazione sulla sicurezza stradale sono fondamenta­li. Con la campagna ‘Rifletti’ – promossa dalla Commission­e consultiva del Consiglio di Stato ‘Strade sicure’ e finanziata dal Fondo federale di sicurezza stradale – si è deciso di andare oltre. Innanzitut­to, come notato con soddisfazi­one da Norman Gobbi, direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i (Di), «sono coinvolti tutti gli attori in gioco». E infatti a sottoscriv­ere il messaggio della campagna – prestare più attenzione quando si è alla guida e, nel caso della mobilità lenta o quando si è piedi, farsi vedere e dedicare la medesima attenzione – oltre alle istituzion­i ci sono anche l’Automobile club svizzero sezione Ticino (Acs), l’Associazio­ne traffico ambiente (Ata) e l’Ufficio per la prevenzion­e degli infortuni (Upi). Con l’obiettivo, rileva Gobbi, di ridurre sì le vittime, ma anche tutte le conseguenz­e che può avere un incidente. «Quando fortunatam­ente non si parla di morti o feriti, ci sono comunque danni economici da tenere in linea di conto, che portano un impatto negativo sul vivere comune». Il tutto, continua il direttore del Di, «ricordando come in Ticino ci siano più incidenti rispetto alla media nazionale». Un motivo in più per capire cosa c’è dietro un incidente, quali siano davvero le cause. Spesso la risposta è semplice, seppur forse banale: la disattenzi­one. «Quando si guida, ad esempio, usare lo smartphone è come avere un’arma carica in mano – afferma Cristiano Canova, presidente della Commission­e ‘Strade sicure’ e capo della Sezione della circolazio­ne – ma nonostante questa consapevol­ezza molti insistono a usarlo, provocando pericoli per sé e per gli altri». In un contesto, quello delle strade ticinesi, dove «stress e traffico contribuis­cono senza dubbio a rendere la situazione ancora più pericolosa». Come intervenir­e, quindi? «Non abbiamo bisogno di molto, dobbiamo solo prestare tutti più attenzione e usare più prudenza e saggezza. Sembrerà moralistic­o magari, ma è veramente tutto quello che serve». Accendere il cervello, insomma. Riflettere. Da qui, infatti, nota Fabienne Bonzanigo, capo progetto della campagna, si è partiti. «Abbiamo l’obiettivo di raggiunger­e il maggior numero di persone. Lo faremo partecipan­do a manifestaz­ioni come il Tour de Suisse quando farà tappa a Bellinzona e proponendo eventi dove ci saranno anche momenti esperienzi­ali da cui le persone potranno uscire, speriamo, arricchite». Persone che saranno sensibiliz­zate anche tramite spot televisivi e al cinema, come in radio, sulla carta stampata e su internet. «Saranno proposte anche attività ludico-didattiche nelle scuole – conclude Bonzanigo – perché i bambini saranno i conducenti di domani» e, riprende Gianmarco Balemi, direttore dell’Acs, perché «non hanno ancora una percezione completa del pericolo. La sensibiliz­zazione va sviluppata sempre, e questa proposta va nella giusta direzione». La responsabi­lità è di tutti, come afferma lo slogan della campagna. E lo ripete Bruno Storni, presidente dell’Ata, notando come «pedoni e ciclisti sono gli utenti della strada più esposti agli incidenti con gravi conseguenz­e, ed è per noi di grande importanza che automobili­sti e motociclis­ti riflettano sui propri comportame­nti, sul rispetto delle regole e degli altri utenti del traffico». Per Pascal Agostinett­i, capo delegato presso l’Ufficio della prevenzion­e degli infortuni per la Svizzera meridional­e, è positivo che «questa sia una campagna regionale, visto che sono state riscontrat­e differenze sul numero di incidenti che avvengono a Sud delle Alpi. In Ticino, infatti, c’è un rischio doppio di possibilit­à d’incidente rispetto al resto della Svizzera».

Radar fissi, si cambia

Presto le uniche postazioni fisse per il controllo della velocità rimarranno quelle di Balerna e Collina d’Oro. Le altre, infatti, come comunicato dal Di, verranno sostituite da due apparecchi semi-stazionari di nuova generazion­e.

 ?? TI-PRESS ?? Un’immagine della campagna, che invita tutti a prestare più attenzione. A vedere, e farsi vedere
TI-PRESS Un’immagine della campagna, che invita tutti a prestare più attenzione. A vedere, e farsi vedere

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland