Tarmed, conta anche la politica
Secondo il Tf il Consiglio federale può beneficiare di un ampio margine di manovra
Nell’adeguare il tariffario medico Tarmed il Consiglio federale può tener conto di aspetti politici e può anche procedere a riduzioni lineari. Lo stabilisce il Tribunale federale (Tf), che in una sentenza pubblicata ieri ammette il ricorso di una cassa malati. Nel 2015 una clinica del Canton Lucerna aveva inoltrato all’assicurazione malattia quattro fatture per sue prestazioni ambulatoriali, senza tener conto della tariffa in vigore, stabilita dal Consiglio federale nel 2014. Quest’ultima aggiungeva ‘posizioni’ tariffarie alle prestazioni dei medici di famiglia, che non esistevano prima, a favore della medicina di base. Come compensazione, il governo aveva ridotto linearmente dell’8,5% il numero di punti di alcune prestazioni tecniche. La clinica sosteneva che l’adeguamento del Consiglio federale era contraria al diritto e ha dunque fatturato secondo il vecchio sistema chiedendo alla cassa malati rimborsi più alti. Nel maggio 2017, il Tribunale arbitrale competente del Canton Lucerna ha dato ragione alla clinica. La cassa malati ha quindi presentato ricorso al Tribunale federale. Nella sentenza di ieri, il Tf ha ammesso il ricorso e annullato la decisione del Tribunale arbitrale, constatando che la legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal) non contiene regole chiare su come e quali adattamenti deve seguire il Consiglio federale. A suo avviso il legislatore ha infatti concesso all’esecutivo un ampio margine di manovra. La LAMal non impedisce dunque al governo di procedere a una riduzione lineare del numero di punti di talune posizioni tariffarie. Inoltre, la presa in considerazione da parte del Consiglio federale di obiettivi quali la medicina di base e la gestione economica delle cure non costituisce una violazione del diritto. La legge prevede che gli assicuratori e i fornitori di prestazioni mediche si mettano d’accordo sulla tariffazione. Se non riescono a farlo il governo può intervenire. Deve tuttavia vegliare che le tariffe siano fissate secondo regole di una sana gestione economica e che siano strutturate in modo appropriato. E nel 2014 questi limiti sono stati rispettati, ha ritenuto il Tf. Il governo ha nel frattempo proceduto a un nuovo adeguamento, entrato in vigore all’inizio dell’anno.