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Ramadan denunciato per stupro anche a Ginevra

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L’islamologo svizzero-egiziano Tariq Ramadan, già accusato in Francia di stupro, è ora oggetto di una denuncia penale per violenza carnale anche a Ginevra da parte di una donna svizzera convertita all’islam. La notizia, rivelata ieri dalla ‘Tribune de Genève’, è stata confermata dall’avvocato della donna. Il fatto è avvenuto nel 2008 e non è ancora andato in prescrizio­ne, ha affermato l’avvocato Romain Jordan. Secondo la ‘Tribune’, l’autrice della denuncia aveva una quarantina d’anni all’epoca. Ora accusa il celebre islamologo di sequestro di persona, coazione sessuale e violenza carnale con la circostanz­a aggravante della crudeltà. La denunciant­e sostiene di essere stata aggredita da Tariq Ramadan e di aver subito abusi sessuali per ore, nella camera di un grande albergo ginevrino. Sarebbe riuscita a fuggire soltanto nelle prime ore del mattino dopo una notte in cui ha avuto “paura di morire”. La donna ha detto alla ‘Tribune’ di aver già pensato prima di denunciare i fatti ma di avervi rinunciato per paura. Si è infine decisa a farlo dopo le denunce di altre presunte vittime dell’islamologo. Il 20 ottobre 2017 si era appreso di una denuncia a carico di Ramadan per “stupro, aggression­e sessuale, violenze e minacce di morte” presentata in Francia dalla scrittrice franco-tunisina Henda Ayari, 40enne ex salafista divenuta militante femminista e laica. Nel frattempo le denunce per violenza carnale sono salite a tre in Francia e una denuncia per aggression­e sessuale è stata presentata anche negli Stati Uniti. Ramadan è attualment­e detenuto nel carcere di Fresnes, a sud di Parigi. Lo scorso novembre sempre la ‘Tribune de Genève’ aveva pubblicato un articolo nel quale tre ex allieve (di cui una minorenne) di Ramadan hanno indicato di aver ceduto alla “dominazion­e psicologic­a” del loro docente – nel periodo in cui questi insegnava francese e filosofia a Ginevra – con il quale avrebbero intrattenu­to relazioni sessuali. Lo scorso 21 marzo il Consiglio di Stato ginevrino ha poi deciso di avviare un’indagine indipenden­te sull’operato dell’islamologo nei vent’anni – dal 1984 al 2004 – durante i quali è stato insegnante a Ginevra.

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