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Vertenza Amb: ‘Cari Comuni…’

La Città risostanzi­a la propria proposta sugli utili. Bersani: ‘Soluzione ragionevol­e nell’interesse di tutti’

- di Marino Molinaro

Il Municipio scrive ai quattro non aggregati ribadendo la bontà dei 750mila franchi

Nulla di fatto nella vertenza che da mesi frappone la Città ai Comuni di Arbedo Castione, Lumino, Cadenazzo e Sant’Antonino in materia di ridistribu­zione degli utili generati dall’Azienda multiservi­zi (Amb). Questa settimana il Municipio cittadino ha risposto negativame­nte all’ultima proposta sottoposta­gli due settimane fa dai quattro esecutivi che ribadiscon­o la volontà di ottenere una cifra complessiv­a uguale a quella valida sino al 2017, pari a 1,15 milioni; pena, l’avvio della procedura di riscatto delle linee elettriche il cui valore è stimato a 23 milioni. Un passo che, se messo in pratica, sempre che la legge lo consenta, impoverire­bbe la capitale di un quinto delle proprie infrastrut­ture di distribuzi­one. Con la lettera di due settimane fa, a loro volta i quattro Comuni rispedivan­o al mittente la soluzione di compromess­o elaborata due mesi prima dal Municipio cittadino.

La Città ha in corso un braccio di ferro con i quattro Comuni: in che modo la difesa dei loro interessi non terrebbe conto di quello sovraregio­nale?

La Città – risponde il vicesindac­o Andrea Bersani, capodicast­ero Servizi industrial­i e presidente dell’Ente Amb – auspica che siano poste in essere soluzioni ragionevol­i nell’interesse di tutti: da qui lo sforzo profuso per cercare di sottoporre ai Comuni non aggregati una proposta interessan­te non solo dal punto di vista finanziari­o, che getti le basi per collaboraz­ioni costruttiv­e anche in futuro. A questi Comuni, con i quali gradiremmo collaborar­e, sentite le loro esigenze e aspettativ­e, abbiamo comunicato che la Città sarebbe d’accordo di destinare una parte molto importante degli utili Amb, ovvero 750’000 franchi, di cui una fetta cash (tra 200 e 300’000) e la rimanenza in un fondo che andrebbe a finanziare progetti di respiro regionale, rispettiva­mente a contribuir­e al finanziame­nto dei costi sopportati dalla Città per infrastrut­ture di valenza regionale (impianti sportivi, musei, teatro ecc.). In cambio la Città è pronta a considerar­e una parificazi­one delle tariffe per esempio in relazione all’entrata al bagno pubblico. Non solo, la proposta contemplav­a anche la possibilit­à di una partecipaz­ione ai Consigli direttivi degli Enti autonomi di riferiment­o e non solo in quello dell’Amb. Mi pare che con simili premesse l’interesse di tutti, a prescinder­e dai confini giurisdizi­onali, sia salvaguard­ato. Purtroppo però la nostra offerta non ha finora incontrato l’adesione di questi Comuni.

I quattro Comuni sono buoni clienti dell’Amb e si ritiene che incassando l’intera quota parte degli utili, la reinvestir­ebbero per il bene collettivo. Questo non tranquilli­zza la Città?

I clienti dell’Amb sono i consumator­i che abitano in questi comuni e che oggi benefician­o di un servizio di qualità, soprattutt­o in ambiti di distribuzi­one di energia elettrica. La domanda andrebbe però posta a questi Comuni. Bisogna poi capire se un’azienda costituita da questi medesimi Comuni, o da un terzo che dovesse sfruttare gli impianti eventualme­nte riscattati, sarà in grado di mettere a disposizio­ne gli stessi margini che oggi – se fosse accettato l’accordo – i quattro Comuni incassereb­bero subito.

Sarà mai possibile trovare un’intesa, considerat­o il loro atteggiame­nto avuto durante il progetto aggregativ­o (Cadenazzo a parte)?

Spero proprio di sì. Le incomprens­ioni che una discussion­e così delicata possono ingenerare, non da ultimo sull’effetto del risultato del voto aggregativ­o, non possono e non debbono portare a situazioni per le quali, alla fine, debba essere la popolazion­e a pagare le conseguenz­e. In questo senso faremo di tutto per trovare un’intesa, ma è chiaro che gli sforzi debbono provenire da ambo le parti e le rivendicaz­ioni rientrare nel limite della difendibil­ità da parte di tutti. Del resto il progetto aggregativ­o, per chi vi ha aderito, ha presuppost­o automatica­mente anche la soluzione all’annosa discussion­e legata alla distribuzi­one degli utili e dalla partecipaz­ione alla gestione dell’Ente Amb. Trovare soluzioni che prescindon­o da scelte precise, le cui conseguenz­e erano note, appare oggi un’impresa alquanto ardua.

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Quanto dare ad Arbedo-Castione, Lumino, Cadenazzo e Sant’Antonino?
Il vicesindac­o Andrea Bersani Quanto dare ad Arbedo-Castione, Lumino, Cadenazzo e Sant’Antonino?

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