Il ‘verde’: tassa sì o tassa no?
Regolamento rifiuti: a Locarno la Gestione tende al ribasso, e un emendamento chiede lo stralcio
Tutti d’accordo sulla necessità di non penalizzare chi si prende la briga di mantenere spazi verdi privati, a beneficio del contesto urbano
Ruota anche attorno al non disdegnabile “dettaglio” della tassa sui rifiuti verdi, il dibattito politico locarnese in vista dell’adozione, da parte del Consiglio comunale, del messaggio municipale riguardante le modifiche al Regolamento comunale per il servizio di raccolta e di eliminazione dei rifiuti (messaggio che porterà di fatto anche Locarno nel novero dei Comuni con la tassa sul sacco). Del tema trattano infatti sia il rapporto della Gestione (relatore il socialista Pier Mellini), sia un emendamento presentato dal consigliere comunale Plr Giovanni Monotti. La commissione propone di applicare le tariffe più basse mentre Monotti chiede di eliminare la tassa “tout court”. La Gestione rileva che “in un contesto, come quello urbano, dove gli spazi verdi gestiti dai privati tendono a diminuire sempre di più per far posto a nuove cementificazioni, ci sembra che le forchette proposte siano penalizzanti per chi vuole mantenere uno spazio verde con alberi da frutta o ornamentali, un piccolo orto, un prato verde o un vigneto”. Pertanto, “questi privati dovrebbero poter godere di vere facilitazioni e non vedersi accollare spese supplementari poco equilibrate oltre a quelle derivanti dalla cura e dalla manutenzione costante di queste parcelle”. Inoltre, aggiunge, “con la messa in vigore del nuovo Regolamento edilizio del Piano regolatore, dovranno essere previste aree verdi o di svago per le nuove costruzioni. Questo, tuttavia, non dovrà rappresentare un onere maggiore dovuto allo smaltimento del verde”. L’invito è quindi quello di “star bassi” e monitorare la situazione per un anno per poter poi “applicare con coerenza delle tasse che vadano effettivamente a colmare le spese di smaltimento senza superare i costi reali”. Un monitoraggio che andrebbe esteso anche alle raccolte separate di vetro, Pet, Rsu, carta e, se del caso, anche umido. A proposito di umido, la Gestione si stupisce che a Locarno non si entri nel merito di una raccolta separata e consiglia di guardare con attenzione all’esempio di Losone, che da marzo racimola scarti organici di cucina tramite una ditta esterna.
‘Rischio discariche abusive’
Quanto a Monotti, ritiene che una tassa sui rifiuti verdi sia inopportuna. “Occorre incentivare il mantenimento, la conservazione delle aree verdi private, auspicando che siano il più variegate possibili; e mirare a promuovere il concetto di biodiversità anche all’interno della città”, considera. Questi obiettivi, nota, “li raggiungiamo unicamente se non si scoraggiano a priori i detentori di spazi verdi, se non penalizziamo chi con grande investimento di tempo e fatica crea le premesse affinché nel confine della sua proprietà fa sì che allignino alberi e arbusti, al posto di banali, omogenei manti erbosi”. Esigere una tassa sugli scarti vegetali “corrisponde quindi da un canto a scoraggiare chi mantiene le aree verdi private, e dall’altro indirettamente premiare chi non produce scarti vegetali, quasi questi ultimi fossero assoggettabili, in mera ottica unicamente negativa, al principio di causalità”. Per Monotti “l’introduzione di questa nuova tassa arrischia di tradursi in un aumento delle discariche abusive di vegetali, nell’abbandono di risultanze vegetali in prossimità di spazi naturali tutelati e sensibili, con il conseguente incremento della proliferazione delle neofite a carattere invasivo”. Chiede dunque che il Consiglio comunale si pronunci per uno stralcio dell’articolo 16b che regola la tassa sui rifiuti verdi, affinché “tutta la raccolta degli scarti vegetali sul territorio comunale sia gratuita”.