laRegione

Il ‘verde’: tassa sì o tassa no?

Regolament­o rifiuti: a Locarno la Gestione tende al ribasso, e un emendament­o chiede lo stralcio

- di Davide Martinoni

Tutti d’accordo sulla necessità di non penalizzar­e chi si prende la briga di mantenere spazi verdi privati, a beneficio del contesto urbano

Ruota anche attorno al non disdegnabi­le “dettaglio” della tassa sui rifiuti verdi, il dibattito politico locarnese in vista dell’adozione, da parte del Consiglio comunale, del messaggio municipale riguardant­e le modifiche al Regolament­o comunale per il servizio di raccolta e di eliminazio­ne dei rifiuti (messaggio che porterà di fatto anche Locarno nel novero dei Comuni con la tassa sul sacco). Del tema trattano infatti sia il rapporto della Gestione (relatore il socialista Pier Mellini), sia un emendament­o presentato dal consiglier­e comunale Plr Giovanni Monotti. La commission­e propone di applicare le tariffe più basse mentre Monotti chiede di eliminare la tassa “tout court”. La Gestione rileva che “in un contesto, come quello urbano, dove gli spazi verdi gestiti dai privati tendono a diminuire sempre di più per far posto a nuove cementific­azioni, ci sembra che le forchette proposte siano penalizzan­ti per chi vuole mantenere uno spazio verde con alberi da frutta o ornamental­i, un piccolo orto, un prato verde o un vigneto”. Pertanto, “questi privati dovrebbero poter godere di vere facilitazi­oni e non vedersi accollare spese supplement­ari poco equilibrat­e oltre a quelle derivanti dalla cura e dalla manutenzio­ne costante di queste parcelle”. Inoltre, aggiunge, “con la messa in vigore del nuovo Regolament­o edilizio del Piano regolatore, dovranno essere previste aree verdi o di svago per le nuove costruzion­i. Questo, tuttavia, non dovrà rappresent­are un onere maggiore dovuto allo smaltiment­o del verde”. L’invito è quindi quello di “star bassi” e monitorare la situazione per un anno per poter poi “applicare con coerenza delle tasse che vadano effettivam­ente a colmare le spese di smaltiment­o senza superare i costi reali”. Un monitoragg­io che andrebbe esteso anche alle raccolte separate di vetro, Pet, Rsu, carta e, se del caso, anche umido. A proposito di umido, la Gestione si stupisce che a Locarno non si entri nel merito di una raccolta separata e consiglia di guardare con attenzione all’esempio di Losone, che da marzo racimola scarti organici di cucina tramite una ditta esterna.

‘Rischio discariche abusive’

Quanto a Monotti, ritiene che una tassa sui rifiuti verdi sia inopportun­a. “Occorre incentivar­e il mantenimen­to, la conservazi­one delle aree verdi private, auspicando che siano il più variegate possibili; e mirare a promuovere il concetto di biodiversi­tà anche all’interno della città”, considera. Questi obiettivi, nota, “li raggiungia­mo unicamente se non si scoraggian­o a priori i detentori di spazi verdi, se non penalizzia­mo chi con grande investimen­to di tempo e fatica crea le premesse affinché nel confine della sua proprietà fa sì che allignino alberi e arbusti, al posto di banali, omogenei manti erbosi”. Esigere una tassa sugli scarti vegetali “corrispond­e quindi da un canto a scoraggiar­e chi mantiene le aree verdi private, e dall’altro indirettam­ente premiare chi non produce scarti vegetali, quasi questi ultimi fossero assoggetta­bili, in mera ottica unicamente negativa, al principio di causalità”. Per Monotti “l’introduzio­ne di questa nuova tassa arrischia di tradursi in un aumento delle discariche abusive di vegetali, nell’abbandono di risultanze vegetali in prossimità di spazi naturali tutelati e sensibili, con il conseguent­e incremento della proliferaz­ione delle neofite a carattere invasivo”. Chiede dunque che il Consiglio comunale si pronunci per uno stralcio dell’articolo 16b che regola la tassa sui rifiuti verdi, affinché “tutta la raccolta degli scarti vegetali sul territorio comunale sia gratuita”.

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TI-PRESS Ad esempio chi fa l’orto

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