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‘Abbiamo respinto l’ok a operare’

Il chirurgo estetico indagato a Milano per omicidio colposo. Parla il capo Ufficio cantonale della sanità

- di Guido Grilli

A Lugano c’è la sua società. ‘Può farsi pubblicità, purché qui non eserciti. Vigiliamo sul caso’ assicura Radczuweit.

«Nelle scorse settimane ci ha richiesto domanda per poter ottenere l’autorizzaz­ione per operare in Ticino. Ma noi gliel’abbiamo negata, perché mentre in Italia può esercitare in quanto basta aver concluso la facoltà di medicina, da noi serve invece la specializz­azione, da tre a sette anni con un titolo riconosciu­to, ciò di cui egli è sprovvisto. A noi non risulta che abbia mai operato in Ticino, come ci ha assicurato il suo avvocato. Certo, ora rimarremo vigili e se del caso faremo anche un sopralluog­o». Così, da noi interpella­to, dichiara Stefano Radczuweit, responsabi­le dell’Ufficio cantonale di sanità, sul caso al centro delle cronache in Italia e in Ticino. Parliamo del chirurgo di estetica con sede amministra­tiva a Lugano in via Marconi 4, dove sul campanello compare il suo nome, accanto al brand SHB Swiss Health & Beauty Sa, indagato dalla Procura di Milano per omicidio colposo nei confronti di una sua paziente operata nel suo studio adiacente al Duomo di Milano. La denuncia penale è del compagno della vittima, 36enne rumena, che lo scorso luglio si è rivolta al chirurgo per una liposuzion­e nel suo centro di chirurgia plastica ed estetica e tre giorni fa è morta in un hospice nel Bresciano, dopo mesi di agonia e a causa di una grave infezione che avrebbe appunto contratto dopo l’intervento estetico. La liposuzion­e è una tecnica chirurgica di asportazio­ne di parte del tessuto adiposo sottocutan­eo attraverso una cannula aspiratric­e. Figura tra gli interventi di chirurgia plastica più richiesti. Nel sito web il chirurgo, che ieri abbiamo invano cercato di contattare, si promuove e definisce “autorevole esperto in campo di rigenerazi­one dei tessuti con cellule staminali da tessuto adiposo, si occupa di medicina e di chirurgia estetica ed esercita presso la struttura SHB Clinic situata nel cuore di Lugano”. «La Sa presente a Lugano sarebbe la sede amministra­tiva che non deve far necessaria­mente capo a un operatore sanitario» spiega Radczuweit, che assicura: «Può farsi pubblicità in Svizzera ma non operare qui». Fitta la sua autopromoz­ione sul web, Facebook e Twitter. Come potersi tutelare da medici non autorizzat­i? «Lo sostengo da anni. Per sapere se un medico ha le carte in regola si può consultare il nostro registro online». Franco Denti, presidente dell’Ordine dei medici, dal canto suo assicura: «Non è iscritto al nostro Ordine e non sappiamo neppure chi sia questo chirurgo. Bisognereb­be capire se ha un libero esercizio o meno». Denti spiega di aver appreso dai siti web la vicenda del chirurgo con studio a Lugano sprovvisto di ogni autorizzaz­ione. «Presto o tardi queste miserie umane giungono alla mia attenzione».

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TI-PRESS In centro città una sede, ma il chirurgo non risponde
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