Pambio, monta la protesta contro l’Aldi
Dieci deputati in Gran Consiglio di tutte le correnti, capitanati da Sara Beretta Piccoli (Ppd), hanno presentato un’interpellanza al Consiglio di Stato in merito alla prevista costruzione di un nuovo immobile commerciale a Pambio Noranco da parte della Kastef Sa. La questione valica i confini regionali. Sì, perché in veste di consigliera comunale Sara Beretta Piccoli, con Carlo Zoppi (Ps), la settimana scorsa ha posto una serie di domande anche alla Città. Intanto, giovedì 19 aprile alle 20.30 nell’ex Casa comunale di Pambio ci sarà un incontro pubblico con la presenza del progettista e del proprietario del sedime, mentre ha superato le 700 sottoscrizioni la petizione online lanciata dal gruppo “Cittadini per il territorio di Lugano Sud” su change.org e indirizzata al Municipio di Lugano contro la realizzazione del centro. Una petizione promossa dopo la presentazione di almeno due ricorsi che contestano il progetto. Ciò che preoccupa i dieci deputati in Gran Consiglio è “il futuro sicuro aumento di traffico causato da questa ulteriore edificazione di un Grande generatore di traffico (Ggt)”. Un aumento certificato anche dall’insediamento progettato che “prevede un’affluenza di circa 650 veicoli al giorno – oltre ai mezzi pesanti per approvvigionare il supermercato – che transiteranno tutti da Strada dala Curona/Strada da Pambi, strade di quartiere con limitazione della velocità a 30 km/h. Questo numero di veicoli andrà ad aumentare il transito di circa il 38% generando un grave conflitto con il concetto di strada di quartiere”, scrivono i deputati nell’interpellanza intitolata “Altro traffico in arrivo?”, alla quale allegano fotografie della situazione viaria oggi già satura. Nell’atto vengono richiamate alcune sentenze del Tribunale federale che non permetterebbero l’edificazione di questo Ggt, in quanto le distanze dal terreno agricolo-forestale adiacente, come pure altre questioni edili, non verrebbero rispettate come il muro di sostegno in corrispondenza del riale che scorre al confine. Da queste considerazioni scaturiscono le domande poste al governo cantonale chiamato a spiegare se per il progetto in questione siano state allestite perizie fonica, geologica e idrogeologica e con quali risultati. I deputati temono che dalla demolizione dell’attuale immobile emergano sostanze pericolose come l’amianto e il Pcb.