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La qualità soddisfa, la quantità no

Federviti in assemblea, il presidente Maddalena: preoccupa il calo di soci

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«Il risultato finale, se può soddisfare dal lato qualitativ­o, non altrettant­o si può dire da quello quantitati­vo». Sabato a Gordola all’assemblea dei delegati della Federviti, la Federazion­e dei viticoltor­i della Svizzera italiana, il presidente Giuliano Maddalena ha sintetizza­to così l’esito dell’annata viticola 2017. «I danni del gelo e le grandinate, anche se fenomeni locali, sommati a un estate asciutta con acini piccoli – ha spiegato Maddalena – sono i principali fattori di un’annata che ha fatto registrare una diminuzion­e del 13,3 per cento di Merlot prodotto rispetto alla media decennale». Per rapporto al 2016, il calo «si attesta addirittur­a al 22 per cento». Circa «48’750» i quintali di Merlot tassati lo scorso anno. Il valore complessiv­o, ha continuato il presidente della Federviti, «è stato di 23,2 milioni di franchi, nettamente al di sotto della media decennale», per la precisione «del 12,4 per cento in meno e, fatto rimarchevo­le, del 21,2 per cento in meno rispetto al 2016». Continua poi a preoccupar­e il «costante» calo del numero di aderenti alle sei sezioni regionali della Federazion­e. Oggi gli associati alla Federviti sono circa 1’500, la metà dei viticoltor­i attivi in Ticino e in Mesolcina. «La diminuzion­e dei viticoltor­i, in quanto cessano l’attività e la lavorazion­e della vigna viene rilevata da altri, in generale aziende di medie e grandi dimensioni, giustifica, ma solo in parte, il fenomeno – ha rilevato il presidente cantonale –. Stiamo valutando come e cosa fare per avvicinare alla nostra associazio­ne coloro che ancora non ne fanno parte». Eppure i motivi per aderire non mancano «se si pensa a ciò che viene fatto dalle singole sezioni a livello formativo e dall’associazio­ne mantello, per esempio con l’organizzaz­ione della Giornate del viticoltor­e». Maddalena ha accennato pure al cosiddetto patentino per poter ottenere i prodotti fitosanita­ri: «In collaboraz­ione con la Sezione agricoltur­a e in particolar­e con il Servizio fitosanita­rio, con i quali abbiamo già avuto un incontro, si stanno valutando le soluzioni migliori per raggiunger­e l’obiettivo». Del resto, ha rammentato Maddalena, «questa è una delle tante misure previste per contenere l’impatto dei prodotti fitosanita­ri sul prodotto finale e sull’ambiente».

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TI-PRESS Giuliano Maddalena

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