Ginevra, Mouvement dimezzato
Alle elezioni cantonali il partito fondato da Eric Stauffer ha perso nove seggi dei venti che aveva
Per il Consiglio di Stato, l’unico eletto al primo turno è stato Pierre Maudet (Plr). Battaglia a sinistra per il ballottaggio che si svolgerà il sei maggio.
Pierre Maudet è l’unico consigliere di Stato ginevrino a essere stato rieletto al primo turno. Per conoscere il resto della compagine governativa occorrerà attendere il 6 maggio. Il popolaredemocratico uscente, Luc Barthassat, si è piazzato solo nono e il suo seggio appare in pericolo. Per Maudet il risultato del primo turno è una conferma della politica condotta in questi anni. Il responsabile del Dipartimento della sicurezza e dell’economia ritiene che la sua candidatura al Consiglio federale lo abbia aiutato perché, ha detto, “i ginevrini si sono resi conto che posso difendere i loro interessi”. Al secondo posto si è piazzato il consigliere di Stato Mauro Poggia, del Mouvement citoyens genevois (Mcg), seguito dal responsabile delle finanze, Serge Dal Busco (Ppd), e dal verde uscente Antonio Hodgers.
La responsabile dell’istruzione pubblica, la socialista Anne Emery Torracinta, criticata da diverse parti durante la campagna, ha terminato in quinta posizione. “Sono molto sollevata”, ha dichiarato. Il consigliere di Stato uscente Luc Barthassat è il grande perdente di queste elezioni: si piazza solo al nono posto, superato da due candidate socialiste e una liberale-radicale.
Per Barthassat, il settore dei trasporti, che dirige dal 2013, è molto sensibile ed è una delle cause del brutto risultato. Cinque anni fa, la Verde Michèle Künzler, che lo aveva preceduto alla testa dello stesso dipartimento, si era ritirata sopo il primo turno perché aveva ottenuto soltanto il 17esimo posto.
Per il secondo turno, Plr e Ppd sperano di conservare i loro 4 seggi nell’esecutivo. A sinistra non sono ancora state prese decisioni e non si sa ancora quanti candidati si presenteranno. La rappresentante di Ensemble à gauche, Jocelyne Haller, arrivata 14esima potrebbe figurare sulla lista dell’Alternativa di sinistra ma “ci vuole una base politica chiara e un programma con contenuti”.
Il Mouvement citoyens genevois è soddisfatto del secondo posto ottenuto da Mauro Poggia, mentre l’Udc ritiene che non vi siano ragioni di ritirare il suo candidato, il consigliere nazionale Yves Nidegger, dalla corsa.
Terremoto in Gran Consiglio
Il Mouvement citoyens genevois (Mcg), senza il leader Eric Stauffer, ha perso quasi la metà dei seggi in Gran Consiglio rispetto all’elezione del 2013. Genève en Marche, il nuovo partito di Stauffer, non ha raggiunto il quorum del 7%, ma ha fatto perdere tre seggi anche all’Udc. L’Mcg aveva conquistato 20 seggi cinque anni fa, ora invece scende a 11. Per il segretario generale François Baertschi “Genève en Marche ha creato una macchina per distruggere l’Mcg, ma non ci è riuscito”. Il presidente dell’Udc ginevrina, Marc Fuhrmann, si è detto deluso e scioccato per il pessimo risultato: “La presenza di tre formazioni sullo stesso segmento, Mcg, Genève en Marche e Udc, ha complicato la scelta degli elettori”. Malgrado gli ingenti mezzi finanziari messi in campo, Genève en Marche ha ottenuto solo il 4,25% dei voti. Il partito, creato appositamente in settembre per queste elezioni, verrà sciolto, ha annunciato all’Ats Carlos Medeiros, uno dei vicepresidenti. Il Plr si rafforza passando da 24 a 29 seggi. Il Ppd guadagna un seggio e arriva a 12. Senza contare l’Mcg, la destra totalizza 49 seggi, contro 46 cinque anni fa. Il crollo dell’Mcg ha fatto guadagnare seggi anche alla sinistra: il Ps passa da 15 a 17, i Verdi da 10 a 14, Ensemble à Gauche conserva 9 seggi. In totale la sinistra dispone di 40 voti, sei in più.